ATR con nuovi motori turboprop non necessariamente di Pratt & Whitney

Lo scenario del mercato mondiale dei turboprop regionali potrebbe subire un notevole scossone se diventassero fatti concreti le affermazioni di Christian Scherer, CEO di ATR, che – a suo dire – punterebbe anche su altri costruttori oltre a Pratt & Whitney per una possibile rimotorizzazione del turboelica italo-francese.

Negli ultimi mesi l’azienda di Tolosa ha rivisto molti dei rapporti con i fornitori e recentemente ha sostituito un sistema di condizionamento dell’Honeywell a favore di un fornitore francese Toulouse Liebherr Aerospace.

La strategia dei  costruttori aeronautici è di ridurre le posizioni di forza d’importanti fornitori e non hanno sorpreso le reazioni ostili di Boeing all’acquisizione della Rockwell Collins da parte dell’United Technologies Corp. (UTC) che controlla anche la Pratt & Whitney.

Il management di ATR da troppo tempo sta valutando se aggiornare la sua famiglia di aerei con nuovi motori e altri miglioramenti oppure lanciare quel progetto di velivolo completamente nuovo, ipotesi sempre più remota perché gli azionisti Airbus e Leonardo non sembrano avere un’intesa sulla possibilità di sviluppare un nuovo turboprop.
Il motorista canadese controllato dall’americana UTC è praticamente un monopolista nel segmento dei turboelica regionali, oltre ad ATR fornisce i propulsori ai canadesi di Bombardier per Q400 e agli stessi cinesi che stanno sviluppando i loro aerei regionali Xian MA700 con motori di PW & C.

L’alternativa ai motori Pratt & Whitney può essere solo il propulsore di General Electric che sta sviluppando un “Advanced Turboprop” per velivoli business e di aviazione generale. Il segmento commerciale dei regionali turboelica in assenza di nuovi velivoli e per il costo del petrolio negli ultimi mesi si è ulteriormente stretto. La decisione di rimotorizzare ATR con altri propulsori non è certo dietro la porta, per cui la minaccia di Christian Scherer evidentemente è un segnale preciso e un tentativo di riequilibrare i rapporti di forza con il fornitore dei motori per recuperare margini di competitività ed efficienza industriale.