Aerospazio – Piaggio – “Siamo finiti in mano a chi non sa neppure cosa sia un aereo”

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Piaggio Aerospace

Maurizio Landini interviene su Piaggio Aerospace

L’affermazione del sindacalista della CGIL è riferita alle vicende della crisi del gruppo aeronautico Piaggio Aerospace, ma il rilievo che ha raccolto in rete e il dibattito che ha suscitato tra gli operatori che seguono l’intero settore nazionale scopre un malessere esteso oltre i lavoratori genovesi.

 “Non possiamo più aspettare: fare degli aerei è una cosa complicata, se finiamo in cassa integrazione, rischiamo di non ripartire più” sostengono i sindacalisti di Piaggio.

“Due sottosegretari ci hanno detto che la soluzione alla crisi di Piaggio era l’acquisto di quattro droni e la loro certificazione, ma pochi giorni dopo il capo di Stato maggiore ha detto che non servono”.
 “Dopo mesi, se non anni, di annunci e promesse da parte di tutti i governi, non ultimo il Governo Conte che aveva ormai dato per scontato nel corso degli incontri al Ministero dello Sviluppo Economico il varo del finanziamento pubblico per sostenere il programma di rilancio di Piaggio Aereospace, siamo oggi ad un epilogo sconcertante e drammatico” ha attaccato due giorni fa Maurizio Landini, facendo appello al premier affinché garantisca le condizioni necessarie al proseguimento dell’attività dell’azienda, che ha stabilimenti a Genova, Albenga e Villanova d’Albenga.

Il futuro dei 1027 lavoratori sembra sempre più in bilico, dopo che sia il commissario Nicastro e il Ministro della Difesa Trenta hanno confermato l’incertezza sull’acquisto di velivoli P180 con cui dotare Forze Armate e il blocco del programma di sviluppo produttivo e certificazione del velivolo P1HH.

L’avvio delle procedure per la cassa integrazione è alle porte, scatterà infatti il 1 maggio.