Coronavirus – Vincenzo De Luca: ”chiudiamo l’aeroporto di Capodichino”

Meglio chiudere, gli aerei hanno a bordo anche solo un passeggero.

La richiesta al ministero delle Infrastrutture di chiudere lo scalo aeroportuale di Napoli è stata anticipata dal presidente della Regione Campania nel corso della conferenza stampa su ulteriori provvedimenti per fermare il coronavirus, tenuta nel primo pomeriggio di oggi.

Le scorse settimane la nostra intervista al giornale Roma sulle conseguenze che l’epidemia – che oggi l’Oms ha dichiarato la pandemia di Covid-19 – sul futuro del trasporto aereo era stata da alcuni commentata come eccessivamente pessimista, sono bastati soli pochi giorni perché il traffico passeggero in Italia crollasse di oltre 80%, gli Usa chiudessero le linee con l’Europa e a si arrivasse al punto che il presidente della Regione chiedesse la chiusura dell’aeroporto di Capodichino.

Lo scalo napoletano da cinque anni vive una stagione di crescita straordinaria, solo negli ultimi quattro anni i passeggeri in transito sono aumentati di oltre 4 milioni trascinando uno sviluppo del turismo e dell’economia della città che ha pochi precedenti nella storia.  

Nell’ultima settimana, “il ministero – ha affermato De Luca – ha chiuso 11 o17 scali, Gesac, la società di gestione dell’aeroporto, sollecita di limitare i voli solo al trasporto cargo in particolare di materiale sanitario”, “ i costi dei servizi sono altissimi e gli aerei, i pochi che transitano, hanno in molti casi uno o poco più passeggeri a bordo”, “chiediamo al Governo – ha dichiarato De Luca – di attivarsi, come chiede Gesac, per fermare il trasporto passeggeri da e per Napoli”.

Sconfitto il maledetto virus, sarà dura ripartire, la città non può permettersi di arretrare e perdere l’occasione di sviluppo e riscatto che in questi ultimi anni si è intravista dopo decenni di buio.