De Luca, fine della rivalità tra gli aeroporti di Napoli e Salerno

Pensiamo a un progetto unitario di sviluppo del sistema aeroportuale della Campania, con un accordo tra Capodichino e Pontecagnano”.

 

L’aeroporto di Napoli si avvia a diventare leader degli scali del Sud.

La prospettiva si va delineando con il superamento delle rivalità con lo scalo di Salerno, con l’acquisizione  del Fondo F2I del 71% dell’aeroporto di Alghero e se si concretizzerà l’accordo di fusione con gli aeroporti pugliesi(Adp).

napoli_capodichinoQuest’anno continua a crescere il traffico da e per lo scalo napoletano. Saranno oltre 6 milioni e mezzo i passeggeri in transito da Capodichino, con un incremento dell’8 per cento rispetto al 2015. Un giro d’affari, nel 2015, pari a 86 milioni (più 5 per cento rispetto al 2014) con un utile netto di 12 milioni e 600 mila euro. Anche il traffico internazionale macina successi: più 20 per cento, grazie all’attivazione delle nuove rotte. Gli occupati diretti e stagionali sono  430 dipendenti.

Dopo l’inchiesta del Corriere.it, le polemiche sulla stampa  e le interrogazioni parlamentari sullo stato dell’aeroporto di Salerno, anche il  governatore Vinceno De Luca prende atto che ormai non c’è più partita tra i due aeroporti campani e bisogna ricomporre una strategia condivisa per non perdere i fondi che il governo e la Regione hanno investito per il rilancio del trasporto aereo campano. “Pensiamo a un progetto unitario di sviluppo del sistema aeroportuale della Campania, con un accordo tra Capodichino e Pontecagnano”,  ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a proposito del rilancio dello scalo di Salerno  che non è mai decollato. “Allungheremo la pista di Pontecagnano – ha detto  riferendosi evidentemente ai 40 milioni di euro stanziati a giugno dal Governo per l’adeguamento della pista  – e troveremo forme di collaborazione, si può fare un accordo di interesse generale per avere un sistema aeroportuale regionale”.

La ripresa straordinario del turismo a Napoli e quindi della mobilità su Capodichino, l’arrivo di Ryanair  a Napoli e non a Pontecagnano, lo sviluppo del network di Easy Jet sullo scalo napoletano e i ritardi e l’abbandono in cui versa lo scalo di Salerno documentata dalla stampa,   chiudono una lunga vicenda fatta di rivalità nascoste e di velleità di chi ha gestito l’infrastruttura aeroportuale di Salerno.

Sono stati spesi a Pontecagnano a oggi circa 9 milioni di euro, cui vanno aggiunti gli incentivi elargiti dal 2008 al 2012 alle varie compagnie aeree e i risultati sono quelli che la stampa ha documentato in queste aettimane.

Lo scalo napoletano di Capodichino ha invece la fortuna di avere in Armando Brunini un amministratore delegato di Gesac (la società che gestisce l’aeroporto controllata al 70 per cento da F2i), competente e adeguato che ha rilanciato oltre le più rosee speranze lo scalo. Una gestione di Brunini si è caratterizzata da un’efficace  strategia di marketing,  riqualificazione dei servizi,  attenzione ai rapporti istituzionali e accordi con le grandi compagnie low cost  per incrementare il network, iniziative innovative, come aprire sempre maggiori spazi alla città e nuovi e qualificati servizi offerti agli utenti, come anche le Capsule Hotel  e l’intesa con il Museo Archeologico napoletano.

Un manager nato a Napoli e laureato alla Federico II,  Brunini ha una lunga esperienza professionale all’estero come esperto di trasporti  e alla guida degli aeroporti di Roma e Bologna che ha diretto per 7 anni. Arriva a Napoli nell’aprile del 2013 come amministratore delegato chiamato da Mario Sarcinelli presidente della società di Capodichino.

Gesac è controllata al 70 per cento da F2i (a sua volta partecipata per il 51 per cento da italiani con F2i Sgr e per il 49 per cento da due banche francesi), Città metropolitana (12,50 per cento) e Comune di Napoli (12,50 per cento) e Aliport Srl (5 per cento, gruppo Interporto di Nola).