Dema raggiunto accordo per rilanciare azienda e evitare i licenziamenti

Un accordo raggiunto al Ministero dello Sviluppo Economico consentirebbe di evitare i 99 licenziamenti di dipendenti della Dema di Somma Vesuviana e i 53 di Brindisi. dema_somma

L’azienda campana è da qualche tempo al centro di una crisi finanziaria e produttiva che ha messo in discussione almeno 200 posti di lavoro. La vertenza avrebbe trovato una soluzione nell’accordo al MISE, previsto il rilancio dell’azienda, con la concentrazione delle attività aerospaziali a Somma Vesuviana e con la conversione al termoplastico per lo stabilimento di Brindisi.  Per 31 lavoratori degli 83 dipendenti per i quali si prospettava la cassa integrazione semplice, è previsto il rientro. Per altri 51 è stato definito un percorso di riqualificazione professionali con soluzioni scaglionate nel tempo.
I lavoratori previsti in esubero sarebbero tutelati per 48 mesi di ammortizzatori conservativi (CIGS) e di piani formativi che garantirebbero a tutti un diritto di prelazione al reinserimento nel corso del risanamento dei due siti aziendali.
Il piano prevede la riconversione della missione produttiva dello stabilimento brindisino, attraverso un piano d’investimenti che punta su lavorazioni termoplastiche e sulla produzione delle batterie al litio e la continuità operativa del sito aeronautico campano.
Nel gruppo DEMA Spa come previsto entra in quota SERI Spa, guidata da Vittorio Civitillo, attraverso delle New-Co, compartecipate da VemaInvest Srl di Vincenzo Starace e SERI Spa, che prendono in affitto dei rami d’azienda trasferiti dal gruppo aeronautico campano.
L’holding della famiglia Civitillo opera da anni nella filiera produttiva degli accumulatori elettrici e nel recupero delle batterie esauste.   “Abbiamo seguito con impegno e attenzione – ha dichiarato il Presidente Vincenzo De Luca – la delicata vertenza della Dema dello stabilimento di Somma Vesuviana, consapevoli dei rischi per i lavoratori”. “Con l’intesa si evitano i licenziamenti e si garantiscono livelli occupazionali che sono indispensabili per continuare le produzioni nella prospettiva concreta del rilancio dell’azienda”.