Il Drone di Piaggio abbattuto da un hacker?

Si allunga un’ombra inquietante sull’incidente che lo scorso 30 maggio ha coinvolto un drone della Piaggio Aerospace. Un P.1HH HammerHead è infatti precipitato in mare a 5 miglia a nord dell’isola di Levanzo, in provincia di Trapani. L’azienda aveva spiegato di avere immediatamente attivato una propria Commissione interna per accertare, in collaborazione con le autorità competenti, le cause dell’incidente al drone, mentre una task force si è recata in zona per avviare le ricerche dell’aereo. Adesso, a 20 giorni dall’incidente, si profila un’ipotesi che, se confermata, avrebbe gravissimi significati.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Secolo XIX ci sarebbe stato un sabotaggio da parte di hacker, che attraverso un segnale pirata sarebbero riusciti a bloccare i motori del velivolo e a farlo cadere in mare. Insinuandosi nei sistemi di controllo, avrebbero mandato in avaria l’apparecchio, bloccandone la propulsione.

Secondo il quotidiano alla base di questo gravissimo gesto, che in ogni caso metterebbe in luce una preoccupante vulnerabilità del P.1HH HammerHead, ci sarebbe una sorta di “guerra commerciale, con l’intento di screditare il gioiello della Piaggio Aerospace”. Ma certo, se l’ipotesi venisse confermata, non si potrebbe non pensare al fatto che l’azienda di Villanova d’Albenga ha un proprietario arabo, il gruppo Mubadala. Non è un mistero infatti che in molti ambienti, non solo in Italia, non sia visto di buon occhio il fatto che una tecnologia militare cruciale come il drone Piaggio finisca sotto il controllo degli Emirati.

Tuttavia su questi scenari da Intrigo Internazionale getta acqua sul fuoco la stessa Piaggio che con una nota fa sapere che “la Commissione interna che Piaggio Aerospace – in collaborazione con le autorità competenti – ha immediatamente attivato dopo l’incidente per accettarne le cause è al lavoro e non ha ancora prodotto il rapporto finale. La società attende allo stesso tempo gli esiti dell’indagine avviata dalla Commissione all’uopo costituita dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica. Ogni ipotesi in questa fase è pura speculazione”.