La crisi delle PMI dell’aerospazio. Proteste in tutti i siti italiani di Leonardo

Le Regioni protagoniste di un’istruttoria per mettere a fuoco il comparto aeronautico nazionale.

farnbcampaIn vista del patto per la Campania tra Governo e Regione, nei mesi scorsi Aeropolis aveva proposto la convocazione di tutti gli stakeholder dell’aerospazio per approntare una politica industriale condivisa. In Consiglio Regionale la proposta era stata fatta propria da alcune forze politiche, ma non si è fatto nulla.
Ora dopo le note vicende del CIRA, le prevedibili conseguenze che la vicenda avrà per il DAC e con i nuovi scenari per ATR sollevati dallo stesso Mauro Moretti, l’intera situazione del comparto regionale è in un cono d’ombra da cui non si capisce come uscirne.
Le istituzioni in altre regioni cercano ognuno a loro modo di affrontare i punti di crisi che emergono tra le aziende aeronautiche. In Puglia tutte le istituzioni e le forze politiche, senza distinzioni di colore sono in campo a difesa delle imprese del settore.Questo significherà pur qualcosa?

Oggi c’è sciopero tutti in tutti i siti nazionali di Leonardo-Finmeccanica e in Puglia, come in Liguria, a Varese e in Piemonte si cercano soluzioni condivise per conservare il patrimonio di PMI consolidato in questi anni.A Venezia i 220 dipendenti di Superjet protestano contro la volontà di Moretti di cedere la loro azienda.
In una nota diffusa dal sindacato a sostegno delle iniziative sul territorio, si rileva l’incertezza delle politiche di Leonardo -Finmeccanica e legge: “stiamo assistendo in questi mesi al cambio di gestione di molte attività nel Gruppo Leonardo-Finmeccanica che stanno creando disservizi che sono tali da non garantire lo stesso livello qualitativo delle prestazioni.
Riteniamo che il criterio di aggiudicazione delle attività con il ’massimo ribasso’ a ‘ditte’ non adeguatamente strutturate e sprovviste del know-how necessario, determini condizioni non adeguate al livello qualitativo richiesto dal Gruppo aerospaziale italiano; inoltre questa modalità produce importanti effetti negativi sia in termini occupazionali sia in termini di tutele dei lavoratori delle società subfornitrici”.
“I lavoratori delle società fornitrici – prosegue la nota – con il loro bagaglio di esperienza e conoscenza dei processi produttivi acquisito con anni di attività (fianco a fianco dei tecnici di Leonardo-Finmeccanica) rappresentano una componente fondamentale per assicurare competitività del Gruppo. Purtroppo registriamo una totale assenza di volontà da parte di Leonardo a garantire un sistema di regole per i cambi appalto. Una totale assenza di regole e di affidamenti che ci fa verificare in ogni cambio appalto un pesante intervento sui livelli occupazionali, dei lavoratori impiegati, che vengono sostituiti da nuovo personale non sufficientemente preparato e con condizioni di rapporto di lavoro ‘precario'”.
A Bari la Regione Puglia prova ad affrontare le problematiche occupazionali del personale delle imprese brindisine dell’indotto e promuove un tavolo tecnico con la Task Force regionale per l’occupazione. Scopo è capire e approfondire con esperti e aziende aeronautiche lo scenario del settore, le prospettive e anche le perplessità e i rischi legati alle scelte aziendali di Leonardo, ex Finmeccanica.grottaglie
Nel caso della Puglia, si tratta di aziende incluse e non nei diversi contratti di programma siglati negli ultimi anni dalla Regione con Agusta Westland per Brindisi e Alenia Aermacchi per lo stabilimento di Grottaglie, in cui le piccole e medie imprese coinvolte sono partner delle società maggiori e partecipano agli investimenti.
E’ da almeno due anni che si pone la necessità di un’istruttoria del comparto aeronautico nazionale, in Campania i fondi degli accordi di programma e quelli comunitari per la Ricerca hanno consentito di reggere il grosso delle conseguenze delle decisioni di Leonardo di rivedere la gestione di attività esternalizzate. Molte lavorazioni sono rientrate o assegnate alla subfornitura con criteri completamente diversi dal passato. Restano le criticità della vicenda Atitech che saranno affrontate con il sindacato nei primi giorni di Novembre.
E’ necessario, in Puglia come in Campania capire i risultati degli impegni assunti dai player e quelli conseguenti dalle diverse misure regionali di sostegno verso le grandi e piccole imprese del settore, molte delle quali sono ancora rimaste monocliente, non riuscendo ancora a creare quel posizionamento nel mercato che consente loro di superare la debolezza che le espone ai contraccolpi delle grandi ristrutturazioni, come sta avvenendo in questi mesi per l’ex Finmeccanica.