Le Bourget – Firmato l’accordo tra francesi, tedeschi e spagnoli per il Next-Generation Fighter

fighetr new generation Le bourget 2019

Lanciato ufficialmente stamane il programma per un nuovo sistema da combattimento aereo europeo di sesta generazione.

La Spagna aderisce al programma a trazione francese, è fuori l’Italia che guarda con interesse al progetto inglese.

La 53esima edizione dell’Air Show internazionale 2019 sarà ricordata per il lancio del nuovo Fighter europeo che sancisce una divisione importante nel mondo aeronautico e della Difesa del vecchio Continente.

La cerimonia, presieduta dal presidente francese Emmanuel Macron, si è tenuta al Salone di Le Bourget alla presenza dei Ministri della Difesa francese Florence Parly, tedesco Ursula von der Leyen e spagnolo Margarita Robles –  che hanno firmato un framework agreement – e di Eric Trappier, Presidente ed AD di Dassault Aviation, e Dirk Hoke, AD di Airbus Defence and Space.

Il modello scala 1:1 già rappresenta una prima idea del sistema ed è il frutto degli studi preliminari condotti dai due partners industriali coinvolti: Airbus e Dassault. Entro il 2030 è prevista una spesa per lo sviluppo di 8 miliardi di euro.

L’accordo raggiunto riguarda la prima fase di dimostrazione del programma che va dal 2019 a metà 2021 e la sigla del contratto ufficiale di avvio (65 milioni di euro) è programmata per l’ultimo trimestre di quest’anno. Accordi separati sono stati firmati con altre aziende che collaborano al programma tra cui MBDA Systems and Thales, mentre il motore sarà materia congiunta di Safran and MTU.

“Lo studio congiunto – ha dichiarato  Eric Trappier – rappresenta il primo passo di una fruttuosa collaborazione tra le due aziende. Esso segna un momento decisivo nella realizzazione dell’organizzazione industriale del  Next Generation Weapon System in cui il Dassault Aviation è prime contractor del New Generation Fighter, mentre Airbus è prime nel Remote Carriers e nell’Air Combat Cloud, elementi cardine del Future Combat Air System.

Dirk Hoke ha sottolineato di essere “molto soddisfatto del livello di  fiducia e collaborazione costruito con Dassault già nel Joint Concept Study ed ora con la proposta industriale sottoposta ai governi. I principi della nostra partnership industriale includono decisioni congiunte, una chiara governance del programma, trasparenza e una preparazione e negoziazione della prima fase di dimostrazione”.

In campo europeo, come noto, esiste un’altra proposta lanciata da BAES denominata Tempest da realizzarsi tramite un consorzio formato dal Ministero della Difesa Britannico, BAE Systems, Rolls Royce, Leonardo MW (ramo britannico dell’azienda) ed MBDA ed aperto a collaborazioni con altre nazioni. Il governo di Londra prevede di spendere 2 miliardi di sterline nel progetto entro il 2025.

L’Italia al momento non ha preso alcuna decisione in merito alle alleanze da perseguire. Da un lato l’eventuale alleanza con i britannici rappresenterebbe un ulteriore strappo con il resto dell’Europa con cui i rapporti sono già tesi, ma l’opzione franco-tedesca smentirebbe Leonardo già coinvolta nel Tempest. E’ poco probabile che nell’immediato futuro venga presa qualche decisione.