Leonardo-Finmeccanica, lettera Boeing: a Grottaglie scarsa qualità e troppi ritardi

L’azienda risponde: atti di sabotaggio, boicottaggio ed errori del passato. Incrementeremo il personale.

Sarà una coincidenza, ma mancano pochi giorni all’apertura del Salone di Farnborough e non sono ancora spenti i microfoni del convegno “Un nuovo slancio del territorio: presente e futuro con Boeing”, svolto a grottaglieGrottaglie nella giornata di martedì a cui aveva partecipato anche il Presidente di Boeing Italia e Vice Presidente di Boeing international, Antonio De Palmas, e al principale giornale economico nazionale pubblica sono segnalati i contenuti di una durissima missiva inviata dal colosso americano all’Ad Mauro Moretti di Leonardo – Finmeccanica.

Il presidente De Palmas aveva parlato in tutt’altri toni dello stabilimento grottagliese e dei progetti futuri che l’azienda americana ha in mente per il sito tarantino. Il manager aveva definito positivo il bilancio di questi ultimi 10 anni, annunciando allo stesso tempo che attualmente sono prodotte 10 coppie di fusoliere al mese, che però presto dovranno salire a 12 e, nel giro di un paio di anni a 14.

La lettera con oggetto: “Finmeccanica 787 performance concerns“, esprime “preoccupazioni per le prestazioni” del gruppo italiano nella produzione delle sezioni di fusoliera per gli aerei Boeing 787.

“La qualità dei prodotti non è conforme e ci costringe alla rilavorazione dei prodotti. Siete in ritardo con le consegne e il magazzino è vuoto”.  La lettera è arrivata a Roma il 15 giugno ed è stata visionata dal Sole24Ore. La missiva è destinata all’a.d. Mauro Moretti, in copia al capo divisione aerostrutture, Alessio Facondo, ed è firmata da Kent Fisher, vicepresident general manager per la gestione fornitori di Boeing aerei commerciali. Il costruttore americano, che pure a inizio anno aveva espresso soddisfazione per i miglioramenti della qualità e dei tempi ottenuti da Leonardo – Finmeccanica nella missiva ribalta il giudizio nei riguardi di Finmeccanica.

La lettera enumera “45 slittamenti in maggio e 13 finora in giugno“. “Questi ritardi hanno anche avuto un impatto sull’attività del Boeing Dreamlifter“, l’aereo che trasporta negli Usa le sezioni di fusoliera prodotte a Grottaglie, “con 17 deviazioni al programma di volo causate da Finmeccanica dall’inizio di aprile”. “Queste deviazioni dei voli sono costose per Finmeccanica e causano un’interruzione significativa del nostro sistema di produzione allargato“, il piano delle consegne del barile di fusoliera realizzato a Grottaglie prevedeva, “per la fine di maggio una scorta di 5 fusoliere pronte in più“, per far fronte a eventuali cali di produzione di Grottaglie, senza rallentare l’attività della Boeing che produce 10 jet al mese. Boeing chiede quindi un “rafforzamento delle risorse di supporto alla produzione a Grottaglie e l’impegno personale per raggiungere rapidi incrementi nella qualità, nelle consegne e nel tempo del flusso della produzione“.

La risposta di Leonardo – Finmeccanica rileva l’imbarazzo del management – girano anche voci di dimissioni più o meno rientrate – che convoca subito i sindacati ai quali intenderebbe prospettare incrementi del personale di Grottaglie con risorse proveniente da altri siti. L’idea non piace ai sindacati, il clima nel sito pugliese è tutt’altro dei migliori dopo che nei giorni scorsi si è verificato un nuovo, grave infortunio, che ha comportato la perdita della falange di un dito della mano per un lavoratore. I sindacati denunciano che l’azienda si sottrarrebbe a un confronto sindacale trattato con maggiore chiarezza e visibilità.

L’azienda scarica sulle passate gestioni le responsabilità delle attuali difficoltà: “Le attività di Grottaglie hanno manifestato sin dall’avvio forti criticità, registrando perdite negli esercizi passati per centinaia di milioni di euro poiché l’azienda, allora Alenia, non fu in grado di garantire un’adeguata gestione e controllo del processo produttivo, anche a fronte di un contratto estremamente impegnativo verso Boeing. La società aveva esternalizzato numerose parti importanti del ciclo produttivo, ma anche attività come la programmazione e il controllo qualità. Per questo, nel sito operavano molti lavoratori interinali. Con il nuovo corso si è provveduto ad una ristrutturazione avviando un processo di reinsourcing delle attività più pregiate del ciclo industriale e con questo l’assunzione stabile dei lavoratori interinali necessari, naturalmente confliggendo con gli interessi consolidati con alcuni fornitori. In questa fase di difficile conversione, oltre alle attese e legittime proteste, vi sono stati intollerabili atti di sabotaggio e boicottaggio con pesanti ricadute sulla produzione e in particolare sulla sua qualità, con ovvi effetti nel rapporto con il cliente Boeing. Leonardo – Finmeccanica ha presentato denuncia alla magistratura e ha coinvolto i sindacati e i lavoratori“.