Moretti: cambiamento in atto, ATR valutiamo lo sviluppo di nuove piattaforme, il programma cosi com’è potrebbe ancora durare 10/12 anni

28.01.2015

Il numero uno a Londra, due strade per ripartire: uscire dal non core e ristrutturare i livelli di redditività. E su ATR: in atto discussioni per lo sviluppo di nuove piattaforme ma il programma cosi com’è potrebbe ancora durare 10/12 anni.Mauro_Moretti_2012

Con in tasca il via libera del consiglio di amministrazione al nuovo Piano Industriale ottenuto ieri sera, il numero uno di Finmeccanica Mauro Moretti si è presentato oggi agli analisti della City per illustrarne i contenuti. “Le performance sono migliorate – ha detto Moretti – il taglio dei costi si è già dimostrato efficiente (-20%) e il processo di vendita di alcune realtà è in fase finale”.

Queste in sostanza le priorità: taglio sui costi per tutto il gruppo, maggiore efficienza e ritorni finanziari, riorganizzazione della catena dei fornitori e della produzione e utilizzazione infine del portafoglio prodotti nella maniera migliore.
“Il piano da noi elaborato – ha detto il manager – ha lo scopo di migliorare il valore per gli azionisti e di farci posizionare sul mercato nella maniera migliore con i prodotti giusti”. “La visione di dove vogliamo andare è chiara negli ultimi mesi abbiamo fatto progressi, adesso dobbiamo accelerare, investimenti compresi”.
“I problemi di Finmeccanica – continua Moretti – sono noti. C’è molto da fare, a cominciare dall’efficientamento della catena dei fornitori e dall’innalzamento della nostra produzione ingegneristica”.  C’è stata poi una vera e propria stoccata al passato management, definito inefficiente. Questo, insieme ad una struttura troppo “burocratica” hanno portato il gruppo alla difficile posizione in cui si trva oggi.  Ora “è il momento di migliorare il portafoglio ordini”. “La struttura che abbiamo pensato – ha proseguito– ci permetterà di stare sul mercato”.
Moretti ha quindi indicato i prodotti su cui concentrare nell’immediato gli sforzi maggiori, ovvero elicotteri (AgustWestland), elettronica per la difesa (Selex ES) e velivoli militari, specie addestratori (Alenia Aermacchi). Accanto a questo lo spazio, che per il piano industriale di Finmeccanica rimane strategico e prioritario. “Per quanto riguarda il mercato elicotteristico stiamo assistendo ad una diminuzione dei volumi nel settore militare, per questo ci stiamo preparando ad essere maggiormente presenti sul civile”, anche con nuovi prodotti.
“Finmeccanica ha troppi prodotti – ha spiagato Moretti – e investe in troppe tecnologie. Tutto questo non è più sostenibile”. “A questo punto per attuare il piano abbiamo due strade: uscire dal non core e, seconda opzione, ristrutturare e ristorare i nostri livelli di redditività”. Come noto, Finmeccanica vuole vendere la quota DRS per circa 200 milioni di euro (“è difficile fare business per un’azienda della difesa italiana negli Usa e inoltre i budget per la difesa sono in contrazione”), trasferire da Alenia Aermacchi a Boeing attività passanti sul contratto per il B787 per 300 milioni di euro e “rivedere alcune aeree della Selex ES”.
Nel settore aeronautico la priorità saranno le  aerostrutture: “Non esistono alternative” e rivedrà la partecipazione di Alenia Aermacchi a programmi di piccola dimensione. “Stiamo considerando diversi opzioni – ha detto l’ad -, anche di vendere alcune attività”. Prioritario il programma F-35, “vogliamo massimizzare la partecipazione di Finmeccanica nel programma ed efficientare la FACO di Cameri” e il futuro UCAV (Unmanned command aerial vehicle) europeo.
Nel settore unmanned “che rappresenta un settore dinamico vogliamo accelerare, anche perché è trasversale a tanti nostri settori, aeronautico, elettronica per la difesa ed elicotteristico”.  Mentre resta negativa la posizione del manager sul Superjet: “stiamo discutendo per rivedere la partecipazione all’interno del programma”. “Il programma – ha dichiarato Moretti – non da ritorni sufficienti”.
Come detto lo spazio resta nel core business, Moretti ha detto di voler “rafforzare il ruolo italiano in Thales Alenia Space e Telespazio” e soprattutto di voler espandere Finmeccanica nel settore dei lanciatori (Finmeccanica ha il 14% di Avio Spazio, che produce il lanciatore Vega, quindi potrebbe incrementare la sua quota).