Napoli. Assemblea Nazionale sul Mezzogiorno: una svolta o un’occasione perduta?

Mauro Moretti, abbiamo già dato. Investiamo nel Sud ma continuiamo a perdere soldi.

La proposta è 200 mila assunzioni di giovani nella Pubblica Amministrazione. Il sistema democratico dell’intero paese Italia – ha sostenuto il presidente Vincenzo De Luca – non reggerà per molti anni ancora con il livello attuale di disoccupazione e di assenza di prospettiva per i giovani delle regioni del Mezzogiorno.

Il premier Renzi risponde: il Governo ha già dato molto a Napoli, ridiscutiamo di tutta la pubblica amministrazione, ma prima pensiamo a vincere il referendum.

La proposta di De Luca è invece affrontata nel merito da mezzo Governo, Claudio De Vincenti, Carlo Calenda, Angelino Alfano, Dario Franceschini e da Vincenzo Boccia, Giulio Tremonti, Gianni Pittella e personaggi come Giuseppe Calise, Nicola Rossi, Giuseppe Galasso, Ernesto Galli della Loggia, Gaetano Manfredi e Paolo Miele. Di particolare interesse gli interventi di Adriano Giannola, presidente dello SVIMEZ e di Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale.

Intervento atteso quello di Mauro Moretti, Leonardo – Finmeccanica. è stata più volte chiamata in causa come volano della reindustrializzazione. Dalla tribuna dell’assemblea napoletana Moretti ha sostenuto : abbiamo già dato. Tra l’altro stiamo risanando il gruppo, investiamo in Campania e al Sud, dove pure continuiamo a perderci un sacco di soldi. Nel Mezzogiorno non ci sono solo Nola e Pomigliano, non c’è solo da decidere su ATR.  Il nuovo turboelica se si farà non sarà solo la fusoliera ma integrazione e sistemi anche se in Campania e Puglia i siti e la supply chain sono in sostanza aerostrutture. Il futuro non è “la carpenteria metallica” dove la competizione è sul costo ora-lavoro.

Sarà anche vero, come sostiene Moretti, che le aziende meridionali hanno convissuto con un sistema non più proponibile né sostenibile, e ha sicuramente ragione che in Marocco le aziende aeronautiche faranno bene e a meno costo le aerostrutture, ma nel Meridione ci sono prevalentemente queste attività. Che si fa di queste aziende e delle migliaia di dipendenti. E’ solo un problema industriale?

Questa divisione del lavoro è stata condivisa dall’intera classe dirigente, sindacati inclusi. E tutti in questi anni hanno spinto perché non poche risorse pubbliche europee, nazionali e regionali fossero indirizzate al sostegno di questo contesto. E’ evidente che oggi, in assenza di moderazione, e non prevedendo una transizione che consenta alle aziende di attrezzarsi, si nega in sostanza qualsiasi futuro alle aziende del comparto aeronautico regionale.

Ci auguriamo che di questo ci sia consapevolezza anche nella classe politica regionale e nel governo di Santa Lucia che si propone di fare della Campania la prima regione italiana dell’aerospazio con i mini e nani satelliti o con il contratto di Leonardo con Airbus per il barile dell’A321. Al netto del documento del RIS3, finora di concreto c’è solo l’accordo di programma del MISE, le regioni Puglia, Campania e Puglia con Avio Aero.  Un progetto per complessivi 200 milioni d’investimenti, sarà progettato e sviluppato a Torino il nuovo motore aeronautico ATP, un investimento complessivo di 400 milioni, “per la Campania – dichiara la Regione – sono stabiliti investimenti per 80 milioni di euro. Nel dettaglio si tratta di 50 milioni per investimenti industriali, 10 milioni per la ricerca, e 20 milioni per lo sviluppo tecnologico, sempre a Pomigliano, di combustori e componenti turbina”.  Nel testo sottoscritto al MISE si legge che sono previste attività di ricerca in collaborazione con i politecnici, anche se l’azienda motoristica ha reso noto di avere firmato un’intesa per attività di ricerca con sette atenei, nessuno di questi è napoletano o campano.

Non ci pare un segnale confortante, di questo passo, ci sia consentito, le previsioni di Vincenzo De Luca sono anche ottimistiche. Il sistema delle imprese, almeno quelle aeronautiche, se si continuerà con l’arroganza, la presunzione e le improvvisazioni, crollerà ancora prima dei tempi che ipotizza il presidente campano.