Nasa Space Apps Challenge 2019

Space Apps 2019 Aeropolis
Space Apps 2019 Aeropolis

I vincitori di Napoli dell’hackathon dello Spazio nelle università italiane.

. I ° classificato team SEAHERD con il progetto “jellybot” (vincita di 1300€)


Componenti del gruppo SEAHERD : Tommaso Pagni, Domenico De Luca, Giulio Uzzi, Carlo Baruffini, Ada Russo, Anna Lisa Maddaloni, Andrea          Altomonte, Pasquale Vittoriosi, Rosalba Castaldo, Andrea Lugani.


. II° classificato team APOLLO 11 con il progetto “greenification”
Componenti del gruppo: Francesco Tirsi, Umberto Ciavattone, Salvatore Capuozzo, Lello Marasco, Vincenzo Emanuel Di Gennaro, Gloria Cretella, Gaia Moscatelli, Fabrizio Pezzella, Paolo Di Grazia, Antonio Elefante, Eleonora Della Porta.


.III° classificati team SPACE JAM con il progetto ” Nep-tune with us”
Componenti del gruppo: Andrea Magliacane Trotta, Francesco Cuomo, Michele Nigro, Alessandro Manzo, Teresa Aliperta, Roberta         Di Napoli, Andrea Gelli

Il premio speciale del CNS è stato assegnato al team CHRONOS2045

Componenti del gruppo: Raffaele Minichini, Raffaele Sparago, Marco Penta, Emanuele Palomba, Pasquale Scognamiglio, Matteo D’Iorio, Salvatore Albachiara, Deborah Buonafine.

i due team Seaherd e Apollo 11 rappresenteranno, quindi, Napoli nella sfida di tutti gli Space Apps del mondo, con il titolo di “Global Nominees”.

In Italia Space Apps Challenge torna per il quinto anno consecutivo. Sarà in contemporanea a Napoli e in diversi altri atenei italiani come la Sapienza di Roma e le università di Pisa, Torino, Brescia e Milano.

Nella città partenopea il weekend spaziale al polo di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II il 19 e il 20 ottobre con 19 progetti, quasi 200 partecipanti.

SpaceApps è l’hackathon più grande del mondo promosso dall’Open Innovation Project della NASA, è dedicato e aperto a tutti gli appassionati di Spazio, alla scorsa edizione i partecipanti sono stati oltre 18.000 e   oltre 200 gli eventi in 75 Paesi.

L’obiettivo è produrre idee e soluzioni innovative a sfide globali per la vita sulla Terra e nello Spazio, basandosi su un approccio di problem solving collaborativo e open-source.

Durante l’evento la NASA metterà a disposizione dei partecipanti la sua banca dati, da utilizzare e implementare liberamente nei progetti dei team che dovranno risolvere le sfide legate ai segreti del nostro pianeta.

Le categorie in cui sarà possibile partecipare durante l’hackathon sono cinque:in “Earth’s Ocean” i partecipanti dovranno i dati NASA per trovare soluzioni per studiare e proteggere al meglio i nostri Oceani, ad esempio progettando una missione per ripulirli dai rifiuti.

. “Our Moon” la sfida potrebbe essere la creazione di un metodo per valutare rapidamente campioni lunari

. “Planet Nears and Far” potrebbe richiedere la creazione di un’app per pilotare un sistema aereo senza pilota per andare alla scoperta degli altri pianeti

. “To the stars” le sfide di questa categoria richiedono sia tecnologia che creativa

. “Living our world” i partecipanti dovranno creare un gioco, un video, uno strumento , un prodotto che racconti com’è vivere sulla Terra

Gli atenei di Napoli e Torino sono quelli che ospitano per il quarto anno consecutivo l’evento, nella città partenopea  è co-organizzato dal Consolato Generale degli Stati Uniti a Napoli insieme all’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA-CNR), al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Napoli Federico II (DII), e al Center for Near Space (CNS) dell’Italian Institute for the Future.

A Torino ha promuovere la manifestazione è l’I3P, Incubatore d’Imprese Innovative del Politecnico e CNS – Center for Near Space,  AIko Space, la startup che sviluppa Intelligenza Artificiale per l’automazione di missioni spaziali e da Argotec, azienda di ingegneria aerospaziale che realizza nanosatelliti e produce il cibo spaziale per gli astronauti europei in orbita sull’Iss.