SPAZIO – Incidente Vega, individuate le cause, esclusi atti dolosi

Arianespace Vega
Arianespace Vega

Arianespace: Nel 2020 riprenderanno le missioni.

Il lanciatore Vega lo scorso 10 luglio 2019 aveva perso la traiettoria pochi minuti dopo il lancio dalla Guyana Francese ed era caduto nell’Oceano Atlantico, distruggendo così il satellite di sorveglianza di Airbus che doveva portare in orbita per gli Emirati Arabi Uniti.

I lanci Vega ripartiranno dal primo trimestre del 2020, in conformità con le condizioni di affidabilità richieste”, ha sostenuto Stéphan Israël, Amministratore delegato di Arianespace”,” insieme al nostro partner industriale Avio, faremo tutto ciò che è in nostro potere per ricollegarci ai 14 lanci di successo già registrati dal nostro lanciatore leggero”.

La Commissione, co-presieduta dall’Ispettore Generale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dal Vice Presidente Senior Tecnico e della Qualità di Arianespace, nominata dopo l’incidente, ha identificato come causa più probabile dell’anomalia un guasto termo-strutturale nella parte superiore (cupola) del motore Z23 ed escluso la possibilità di atti dolosi.

Della possibilità di un’azione di sabotaggio si era parlato nelle scorse settimane in relazioni a vicende che indicavano un interesse politico e dei servizi d’intelligenze di diversi paesi per le tecnologie più innovative sviluppate nel comparto aerospaziale.

Nella relazione conclusa  dell’inchiesta indipendente sul fallimento della missione VV15 del lanciatore Vega, conclusa lo scorso 4 settembre, la Commissione ha identificato le possibili cause dell’anomalia ed ha elaborato una serie di raccomandazioni affinché Vega riprenda i lanci nelle condizioni di sicurezza e affidabilità richieste.

La Commissione con il supporto di Avio ha identificato come causa più probabile dell’anomalia un guasto termo-strutturale nella parte superiore (cupola) del motore Z23. Basandosi su questi elementi, la Commissione ha proposto:

. Un esauriente piano di verifica dei suoi risultati;

. Un insieme di azioni correttive concernenti tutti i sottosistemi, processi ed apparati interessati.

Dopo che tali azioni saranno state completate, la ripresa dei lanci Vega è pianificata per il primo trimestre del 2020, consentendo un ritorno alla sequenza dei 14 lanci di successo già registrata da Vega.

Il lanciatore, ha stabilito la commissione, si è alzato come previsto alle 22:53 ora locale della Guyana francese del 10 luglio 2019. Precisamente a 130 secondi e 850 millisecondi dopo il decollo – e poco dopo l’accensione del secondo stadio (Zefiro 23) – si è verificata un’anomalia sul lanciatore, che ha portato alla prematura conclusione della missione.

Il lavoro della Commissione Indipendente d’Inchiesta si è basato sui seguenti punti:

. Un’analisi completa delle misurazioni registrate durante il volo VV15;

. Lo studio dei documenti concernenti la produzione di Vega, lo storico qualitativo e tecnico, compresi i 14 lanci di successo di Vega a oggi;

. Le indagini nei diversi siti operativi e di produzione coinvolgendo i dipendenti del principale contraente, Avio.

Tali indagini confermano che tutte le operazioni preparatorie e di conto alla rovescia per il lancio VV15, così come anche le condizioni di volo fino a dopo l’accensione del secondo stadio di Zefiro 23 (Z23), si sono svolte normalmente.

In particolare:

. Il funzionamento del primo stadio P80 (accensione motore, fase atmosferica, propulsione e separazione del P80) è stato nominale; tutti i parametri sono stati coerenti con le previsioni e in linea con quelli dei voli precedenti;

. La fase di accensione e spinta dello stadio Z23 è stata nominale durante i primi 14 secondi e tutti i parametri sono stati coerenti con le previsioni ed in linea con quelli dei voli precedenti.

. L’anomalia si è verificata a 130 secondi di volo, in base alle seguenti osservazioni:

. A 130 secondi e 850 millisecondi, si è verificato un evento improvviso e violento sul motore Z23 che ha portato ad una frattura del lanciatore in due parti principali: Z23 e l’assieme composto da ogiva – o fairing -, satellite, adattatore di volo, AVUM e il terzo stadio Zefiro 9 (Z9).

Dopo questo evento, le principali misurazioni ed osservazioni di telemetria sono risultate essere le seguenti:

. 135 secondi, la traiettoria dell’assieme superiore ha cominciato a deviare dalla traiettoria nominale;.

. A 213 secondi, in conformità con le procedure di sicurezza in vigore al Centro Spaziale della Guyana, un comando di neutralizzazione è stato inviato dalle autorità di sicurezza, e ne è stata confermata l’esecuzione dall’analisi dei dati della telemetria;

. A 314 secondi, i radar a terra e le stazioni di telemetria non hanno più ricevuto i dati ed i segnali di telemetria dal lanciatore.

La missione è giunta ad una conclusione prematura, senza causare alcun danno a persone o cose.