Tempi Bui per Boeing, licenziato Dennis Muilenburg

Nemmeno il “Miracolo di Natale” pare in grado di sollevare le sue sorti e invertire un percorso “non esaltatante” non colosso di Seattle.

il gigante americano del settore aerospaziale decide di avviare una ristrutturazione, partendo dai piani alti e licenzia Dennis Muilenburg, che verrà sostituito alla guida dell’azienda da David Calhoun il 13 gennaio 2020.

La compagnia spiega che è necessaria una nuova leadership per riconquistare fiducia. Adesso Boeing si impegnerà lavorando con un rinnovato interesse nella trasparenza, con efficaci e rapide comunicazioni con i clienti e gli enti regolatori.

Calhoun fa parte della direzione dal 2009 ed è un direttore della compagnia di private equity Blackstone. Inoltre ha lavorato per 28 anni alla General Electric.

I casi del 737 MAX e di Starliner

Tutti speranzosi di avere la propria rivalsa dopo che, alcuni giorni fa, è stato comunicato che dal Gennaio 2020 la produzione di tutti i Boeing 737 Max verrà interrotta.

Problemi con la navicella Starliner che però rientra con successo nel New Mexico. È il 20 Dicembre 2019, tutto è pronto, gli ingegneri della NASA e di Boeing stanno terminando le procedure prima di dare inizio al countdown: “Three, two, one… GO!” sentono tutti negli auricolari del centro di controllo di Cape Canaveral, Florida. L’ansia è a fior di pelle, ma tutto sembra andare nel verso giusto, o quasi. Dopo pochi minuti dalla partenza doveva avvenire la fase cruciale, quella dell’attacco alla Stazione Spaziale Internazionale. Dopo il pensionamento dello Space Shuttle, se la navicella costruita da Boeing, Starliner, avesse avuto successo durante il “periodo di prova” che precede l’ingaggio, allora ci sarebbero stati enormi benefici per tutti: Boeing avrebbe avuto un chiaro segno di crescita e gli Stati Uniti d’America sarebbero tornati indipendenti da un punto di vista di rifornimenti dell’ISS e di invio degli astronauti, in gergo capacità di human spaceflight launch. Eppure il “colloquio” di Starliner era stato un successo avendo portato a termine il pad abort test del CST-100 Starliner, il 5 Novembre scorso.


Figura 1- Credits: NASA/Bill Ingalls

Dal comunicato stampa rilasciato sul sito di Boeing in seguito al launch test si scriveva: “Abbiamo avuto una deployment anomaly, non una parachute failure. È troppo presto per capire perché tutti e tre i main parachutes non si siano dispiegati, tuttavia averne due su tre dispiegati con successo è accettabile per i test parameters and crew safety. Al momento non prevediamo alcun impatto sul nostro Orbital Flight Test previsto per il 17 Dicembre. In futuro faremo tutto il necessario per garantire voli orbitali sicuri con equipaggio”.

Di lanci falliti nella conquista dello spazio ce ne sono stati tantissimi e ce ne saranno altrettanti in futuro, ma l’importante è sempre indagare sulle cause e sugli imprevisti che si sono presentati perché come dice un famoso detto: “Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”.

Sorge quindi spontaneo chiedersi: ma cosa sarà mai andato storto?

Quello che sembra essere successo, da un’analisi preliminare dei dati è che all’accensione dei motori c’è stata un’anomalia di sistema che ha portato Starliner a consumare più carburante del dovuto nella prima fase. «Un orologio di missione a bordo che non era sincronizzato con l’orologio di missione sulla Terra» spiega il vicepresidente dello spazio di Boeing, Jim Chilton. Grazie ai Flight controllers  della navicella, Starliner è stata posizionata manualmente in un’orbita stabile, senza riuscire però a raggiungere l’ISS, in modo tale da non sprecare carburante e farla atterrare eventualmente in più tentativi. Verranno effettuate analisi dettagliate a riguardo e che ci consentiranno effettivamente di conoscere quali sono state le problematiche. Durante questo lancio è stato un bene non aver avuto a bordo astronauti di Boeing e NASA, nonostante non ci siano state criticità in ambito di sicurezza dell’equipaggio stesso. Infatti, a bordo di Starliner era presente un passeggero singolare: “Rosie”, dispositivo di prova antropometrico, dotato di numerosi sensori per studiare la sicurezza in volo per l’equipaggio.


Figura 3 Credits: Boeing

L’atterraggio durante Domenica 22 Dicembre è stato però un successo, dimostrando di aver risolto i problemi con l’apertura dei paracadute e dei suoi innovativi airbag, la navicella Starliner è infatti atterrata con successo nel deserto del New Mexico con i suoi 4,6 metri di diametro e i suoi 279kg di payload. Insomma, nella sfortuna c’è stata fortuna: come direbbe qualcheduno “l’importante è che il numero di lanci eguagli quello degli atterraggi”!

Vittoria Di Palma