Torino capitale italiana dello Spazio!

Centro di controllo del Rover Rosalin Franklin, Torino.
Centro di controllo del Rover Rosalin Franklin, Torino.

L’Italia in prima fila per la conquista dello Spazio.

Il Cluster Piemontese dell’aerospazio continua ad affermarsi sullo scenario europeo e mondiale, ulteriori dati positivi.

Terzo paese ad aver lanciato in orbita un satellite nel 1964; cofondatrice nonché terza finanziatrice dopo Francia e Germania dell’European Space Agency (ESA); autonoma nella produzione, messa in orbita e nella gestione dei satelliti: non stiamo parlando di Russia o Stati Uniti, ma dell’Italia.

Vivere nel bel paese non è semplice, come ogni posto nel mondo ha lati positivi e negativi, ma noi, oltre al patrimonio culturale pressoché inesauribile, possiamo vantare un “bagaglio aerospaziale” non da meno!

Particolare attenzione possiamo porre in una delle realtà del nostro paese che da anni a questa parte costruisce solide basi per consolidare la posizione dell’Italia nell’Europa e nel mondo per il settore dell’aerospazio.

Si sta parlando della realtà torinese che riesce ad affermarsi secondo diverse direzioni che andremo ad analizzare più nel dettaglio: la prima riguarda l’esplorazione spaziale in cui fa capolinea la partecipazione attiva alla missione EXOMARS; la seconda riguarda i processi industriali, quindi la parte di produzione, assemblaggio e manutenzione; la terza area di sviluppo riguarda invece la costruzione di moduli abitativi per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) con il progetto CYGNUS.

Figura 1. Due versioni previste del Cygnus con omissione di pannelli solari (Fonte: Wikipedia

I processi industriali, sempre più all’avanguardia vedono comparire in particolare il nome di una delle più grandi Aziende leader del settore da oltre quarant’anni, Alenia. Con il nome Thales Alenia Space– joint venture gestita per il 67% da Thales (sezione francese) e il 33% da Leonardo (sezione italiana) conta quattro sedi in Italia, tra Roma, Torino, L’Aquila e Milano. Essa si occupa principalmente di realizzare sistemi ed equipaggiamenti per telecomunicazioni spaziali, navigazione satellitare, osservazione della Terra, scienza, esplorazione e trasporto. Collabora di fatto con ESA, ASI e NASA e finanzia in maniera ingente la ricerca e lo sviluppo appoggiando le università e la nascita delle piccole imprese sul territorio. Tra le altre cose ha collaborato in ambito del progetto della NASA, noto come Commercial Orbit Transportation Services (COTS). Tale progetto si occupa del rifornimento di oggetti ed il trasporto di persone per la Stazione Spaziale Internazionale e Thales ha collaborato con Orbital Sciences Corporation (nota ora come Orbital ATK) nella realizzazione del veicolo spaziale, non pilotato Cygnus. Esso non è altro che il payload di Antares, il razzo vettore che nel 2018 ha eseguito ben 10 lanci di cui uno solo fallito. Thales Alenia Space Italia si è occupata principalmente della costruzione di moduli abitativi pressurizzati per la ISS e conta in totale 25 cargo, tra cui Cygnus, MPLM e ATV permettendo così lo sviluppo di nuovi centri di ricerca quale lo Space Food Lab nella azienda ingegneristica aerospaziale torinese Argotec, per ottemperare all’esigenza dello studio della dieta alimentare degli astronauti.

Ma torniamo a Thales Alenia Space poiché non ha firmato solo questo progetto: è in cantiere qualcosa di ben più grande che punta alla conquista del pianeta rosso, la star indiscussa dell’ultimo decennio!

Figura 2. Centro di controllo del Rover Rosalin Franklin, Torino.

Thales Alenia Space, al fianco di Aerospace Logistics Technology Engineering Company (ALTEC) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha inaugurato a maggio il Rover Operation Control Center (ROCC). Di cosa si tratta? Di un futuro centro di controllo della seconda missione ExoMars, la quale prevede nel periodo tra 26 Luglio e 11 Agosto 2020, il lancio di un Rover dedicato alla scienziata Rosalin Frenklin. Il ROCC, controllato da ALTEC, provvederà a gestire la vita operativa del Rover che sarà in grado di muoversi solo durante il giorno marziano in accordo con i piani operativi gestiti dalla Terra.

E’ bene ricordare che in una cittadina in provincia di Torino, Rivalta per la precisione, è presente la sede centrale di Avio, indiscussa protagonista del progetto VEGA, in cui si svolgono attività di ricerca e di sviluppo affiancata dalle numerose e piccole realtà che stanno prendendo piede. Degna di nota è l’azienda di appena due anni AIKO, Autonomous Space Missions. In quest’era dove l’intelligenza artificiale la fa da padrona questa azienda, incubata nel Politecnico di Torino, si occupa di sviluppare e commercializzare algoritmi per aumentare l’autonomia delle missioni dei piccoli satelliti. Come afferma Lorenzo Feruglio, il co-founder di AIKO, la loro attività è volta allo sviluppo della deep-learning della macchina, ovverosia la capacità di elaborare dati e trarne informazioni strategiche al fine di rendere le missioni o determinate attività autonome. Questa sturtup nata da soli due anni collabora già con ESA ed è riuscita ad accaparrarsi un posto nella top five delle aziende europee che lavorano nell’ambito dello sviluppo dell’Intelligenza artificiale.

Il chiaro segno della posizione di spicco di Torino è però un altro: per la prima volta all’Aerospace & Defense Meetings, che si terrà il 27 e 28 Novembre nella città, potranno finalmente partecipare le imprese che si occupano di spazio. All’unica business convention italiana sull’aerospazio parteciperanno grandi colossi come Airbus, Boeing Cluster Partneship Europea EACP e tanti altri. Insomma i dati parlano chiaro eppure non dobbiamo adagiarci sugli allori: gli stati di tutto il mondo investono ingenti risorse per lo sviluppo di questo settore, contrariamente a quanto si fa in Italia. Per arrivare alla Luna bisogna puntare alle stelle, siamo arrivati su Marte e ciò significa che stiamo andando nella direzione giusta!

Vittoria Di Palma