Raggiunto l’accordo tra Mitsubishi Heavy Industries, Ltd (MHI) e Bombardier, ai giapponesi il programma Canadair Regional Jet.
L’operazione ha un valore di circa 550 milioni di dollari USA a Bombardier e prevede l’assunzione da parte di MHI di una passività per circa 200 milioni e di 180 milioni di dollari stimati dal programma di cartolarizzazione di aerei regionali (RASPRO) che interesse contratti di locazione a lungo termine per 65 aeromobili CRJ.
Bombardier quindi esce completamente dal mercato dell’aviazione commerciale, concentrandosi in quello dell’aviazione d’affari.
Il produttore giapponese investe in quest’operazione per una diversità di motivazioni che forse aiutano a capire i nuovi scenari del mercato dei velivoli regionali.
Mitsubishi è consapevole che altri ritardi metterebbero a repentaglio il futuro del programma. Il costruttore aeronautico giapponese è da anni impegnato nel programma MRJ, un velivolo regionale jet che da troppo tempo è in sofferenza e le recenti cancellazioni hanno ridotto gli ordini da 447 a poco più di 400. Finora il programma ha visto slittare per cinque volte le consegne – dal 2013 a metà 2020 – con un aumento dei costi di sviluppo dell’azienda che hanno raggiunto 600 miliardi di yen ($ 5,5 miliardi).
L’acquisizione da parte di Mitsubishi Heavy del CRJ di Bombardier, con i suoi 1.300 esemplari attualmente in servizio in tutto il mondo, consente l’accesso ai giapponesi a una vasta base di clienti e un importante mercato di sostituzione.
L’operazione fornisce a Mitsubishi
anche quel potenziale di risorse umane che consentirebbero sul suo progetto MRJ
di recuperare parte del ritardo accumulato: “Sono passati 10 anni
dall’inizio dello sviluppo, e con altri ritardi finiremo per avere qualcosa di
obsoleto”, ha detto un dirigente di Mitsubishi Aircraft, l’unità
responsabile dell’MRJ.
I fornitori di Mitsubishi Heavy da diversi anni hanno difficoltà a garantire
personale sufficiente per supportare la produzione di serie del velivolo. E’
significativa la vicenda di una PMI della prefettura di Aichi che aveva
programmato di assumere 100 neo-laureati la scorsa primavera, ma non riesce ad
assumerne oltre una trentina, perdendo nel frattempo altrettanti tecnici e ingegneri
che sono passati ad altre aziende. Il calo della popolazione in Giappone rende difficile
alle piccole società l’assunzione di personale qualificato che preferisce società
più grandi e più conosciute che pagano meglio.
Il mercato dei velivoli regionali jet è cambiato radicalmente da quando nel 2008 Mitsubishi Aircraft lanciò il velivolo MRJ, in questi anni Bombardier e la brasiliana Embraer con il lancio di nuovi modelli hanno dominato gli alti e bassi del mercato globale di questi piccoli jet. Ma le criticità del Cseries di Bombardier, progettato come un jet regionale più grande, hanno accelerato il cambio dello scenario e il nuovo programma nel 2018 è stato venduto ad Airbus per diventare A220. Il costruttore canadese, alle prese con difficoltà finanziarie ha ceduto anche il programma turboelica Serie Q a Longview Capit, una fabbrica di aerostrutture in Marocco e l’impianto nell’Irlanda del Nord che ha sviluppato la tecnologia di un composito innovativo per realizzare le ali del velivolo A220.
Il competitor Boeing, che aveva mantenuto legami con Embraer, non intende certo lasciare agli europei il mercato dei Regional Jet anche se negli ultimi mesi fa i conti con le criticità del 737Neo e del Tanker KC-46.
L’accordo con Bombardier consente quindi ai giapponesi di MHI di ritornare in partita con il programma MRJ, che nel frattempo, per superare la “scope clause” in vigore in Usa e Canada, un accordo delle aerolinee con i sindacati dei piloti che ha messo in crisi il mercato dei piccoli regional jet, è diventata la famiglia di aerei SpaceJet, con la versione M90, ex MRJ90 e con il nuovo SpaceJet M100.
Al costruttore nipponico dall’intesa con i canadesi passano le linee di produzione, tutte i type certificate, le attività di manutenzione, supporto, aggiornamento e vendite del programma CRJ, inclusi i centri di supporto canadesi di Montréal e Toronto e quelli statunitensi di Bridgeport e Tucson. E’ curioso che la stessa Bombardier lo scorso anno aveva intentato una causa contro Mitsubishi sostenendo che ex suoi dipendenti avevano fornito segreti commerciali che avrebbero aiutato l’MRJ a ottenere certificazioni aeronautiche internazionali.
In una nota di MHI si legge che il nuovo assett sarà “complementare all’attuale business nel segmento dell’aviazione commerciale, in particolare per lo sviluppo, la produzione e le vendite della nuova famiglia di velivoli commerciali Mitsubishi SpaceJet”. Nel comunicato si sostiene che: “La manutenzione e le capacità ingegneristiche del programma CRJ miglioreranno ulteriormente le funzioni di critical customer support, un’area di business strategica per MHI in funzione della sua futura crescita.”
Infatti, Seiji Izumisawa, presidente e CEO di Mitsubishi Heavy Industries, ha dichiarato: ”L’acquisizione del programma CRJ rafforza il nostro impegno garantendoci un insieme di funzioni correlate e complementari di primissimo livello internazionale, tra cui manutenzione, riparazione e revisione (MRO), ingegneria e assistenza clienti” . “Il programma di Bombardier è stato supportato da persone straordinariamente talentuose” che “in combinazione con le nostre risorse e le infrastrutture esistenti in Giappone, Canada e altrove, contribuirà al successo futuro della famiglia Mitsubishi SpaceJet”. “MHI ha una storia pluridecennale in Canada e spero che questa transazione porti all’espansione della nostra presenza nel paese e rappresenterà un passo significativo nella nostra strategia di crescita”.
“Siamo felici di annunciare quest’accordo che rappresenta il completamento del processo di trasformazione del business aerospaziale di Bombardier ” ha dichiarato il presidente e CEO di Bombardier, Alain Bellemare. “Siamo fiduciosi che l’acquisizione del programma da parte di MHI sia la migliore soluzione per i nostri clienti, per i lavoratori e gli azionisti”. “Siamo determinati ad assicurare una transizione regolare e ordinata”.”Dopo esserci lasciati alle spalle la nostra trasformazione del segmento aerospaziale, abbiamo una strada ben definita davanti e una visione forte per il futuro. Il nostro focus ora sono due pilastri solidi: Bombardier Transportation, il nostro business globale nel settore ferroviario, e Bombardier Aviation, un gruppo industriale di classe mondiale con prodotti che definiscono il mercato e un’esperienza cliente senza pari”.
Lo stabilimento dei velivoli CRJ con sede a Mirabel continuerà a rimanere in Bombardier e il costruttore canadese continuerà a fornire componenti e ricambi e proseguirà ad assemblare per conto di MHI gli aeromobili attualmente in ordine.
La produzione dei CRJ dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2020, dopo la consegna dei velivoli in ordine.
La transazione dovrebbe attualmente chiudersi durante la prima metà del 2020 e rimane soggetta alle approvazioni normative e alle consuete condizioni di chiusura.