Non solo 787: Grottaglie vuole il suo Polo dell’Aerospazio

Insediato presso lo scalo jonico il tavolo tecnico per il volo UAV nello spazio aereo civile

uav_grottaglieNei giorni scorsi si è insediato presso lo scalo di Grottaglie, in Puglia, il tavolo tecnico che definirà le regole per l’integrazione dei velivoli senza pilota UAV nello spazio aereo civile. Avanza dunque il progetto del polo industriale dell’aerospazio nell’area di Grottaglie, dove si vuole attirare nuovi investimenti, oltre alla costruzione delle fusoliere in fibra di carbonio per il Boeing 787 da parte dello stabilimento Alenia Aermacchi.

All’avvio dei lavori del tavolo hanno preso parte l’amministratore unico e il direttore generale di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno e Marco Franchini; il direttore generale e il vice direttore generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Alessio Quaranta e Benedetto Marasà; il direttore Generale dell’Enav, Massimo Bellizzi, i rappresentanti degli Stati Maggiori di Aeronautica e Marina Militare, l’avvocato Pierluigi Di Palma, presidente del Centro Studi Demetra e alcune delle imprese coinvolte fino ad oggi nel progetto di sviluppo dello scalo.
I risultati di questo lavoro sono stati poi presentati alla stampa dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. “Il distretto pugliese – ha spiegato – sta diventando sempre più un polo d’attrazione per chi vuole investire nell’aerospazio e in imprese ad alto valore tecnologico, come quelle che operano qui a Grottaglie. Siamo convinti che la competizione non debba giocarsi su salari più bassi, ma su produzioni innovative”.

Grottaglie, dunque, vuole aprirsi a nuove prospettive nel settore spaziale. Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, intervenuto con un videomessaggio, ha comunicato la nascita di una sottoscrizione della convenzione tra l’agenzia e la Regione Puglia per la valorizzazione dell’infrastruttura. Tra le possibilità, ricerca e sviluppo di un altro segmento del futuro del comparto aereo, quello dei voli suborbitali, che dovrebbero consentire di viaggiare a velocità finora impensabili e coprire in poco tempo anche voli transoceanici. Proprio a marzo scorso, a Washington, nella sede dell’Ambasciata d’Italia negli Stati Uniti, è stato firmato un Memorandum di cooperazione tra Enac e Federal Aviation Administration, per lo sviluppo del trasporto commerciale sub spaziale e Grottaglie potrebbe esserne uno dei punti di riferimento.
Già 9 imprese tra le quali Finmeccanica (con Selex e AgustaWestland), Vitrociset, Ids, Sipal e altre hanno manifestato la volontà di attivare o hanno già attivato sull’aeroporto investimenti per circa 100 milioni di euro, che andranno a rinforzare un distretto, quello dell’aerospazio pugliese, che conta già circa 6mila occupati.
Per l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno, l’incontro di oggi ha rappresentato “un passo in avanti rispetto ad un processo di valorizzazione in chiave nazionale ed europea dell’aeroporto di Grottaglie e dell’intera rete aeroportuale pugliese nonché verso l’integrazione fra rete aeroportuale e sistema aerospaziale regionale e nazionale”.
“L’aeroporto di Grottaglie – ha proseguito Acierno – ha assunto un ruolo decisivo nello sviluppo di un settore strategico per il sistema Italia. Mesi di intenso lavoro hanno fatto sì che crescesse, si qualificasse e si consolidasse il livello di partnership istituzionale e industriale, elementi essenziali per dare slancio all’ambiziosità del programma. Con la recente istituzione della Cabina di Regia per l’automazione nel settore aerospaziale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri si consacra ancor di più la strategicità dell’infrastruttura. Le nuove iniziative presentate oggi hanno creato una base industriale solida e duratura su cui poggiare con più convinzione le strategie di sviluppo future ed i nuovi investimenti. Il Test Bed di Grottaglie diviene strategico per il sostegno alle sfide industriali di imprese ad alta tecnologia, ma è anche una grande opportunità di crescita per la Puglia in termini di investimenti, lavoro e competitività. Abbiamo le carte in regola per divenire catalizzatori di imprese ad alta tecnologia e favorire lo sviluppo di nuove tecnologie che pervaderanno il sistema territoriale di innovazione e le nuove competenze. Per questo è quanto mai necessario che tutti i diversi attori – territoriali, istituzionali, imprenditoriali e scientifici – facciano fronte comune per cogliere questa grande opportunità che ci si prospetta”.