Dema Aeronautics. Avanti adagio…

Procede lentamente la risalita di DEMA dalla grave crisi che da qualche anno ha messo in discussione il futuro del gruppo aeronautico e quello circa 800 addetti degli stabilimenti di Somma Vesuviana, Paolisi e Brindisi. L’azienda rende noto che a Barcellona si è riunito dopo il primo anno di attività di ricerca il Consorzio Europeo Cofrare 2.0 guidato dalla Società di Somma Vesuviana. Il progetto prevede di sviluppare processi produttivi di materiale composito fuori autoclave per ottenere la riduzione dei costi di produzione, le performance strutturali e l’opportunità di ridurre il peso finale del velivolo. Finanziato con i fondi del programma europeo Clean Sky 2, il progetto di DEMA è sviluppato in collaborazione con il Centro Tecnologico della Catalogna Eurecat e con la multinazionale APPLUS.

E’ noto che DEMA da diverso tempo rischia il fallimento e il presentarsi sulla scena degli inglesi del Bybrook, ha riaperto la possibilità di salvare l’azienda e i posti di lavoro. Il fondo inglese da 2 miliardi di sterline gestito dal banchiere di origini canadesi Tariq Hamoodi, si è dichiarato disposto a rilevare l’azienda dopo che si erano falliti tutti i precedenti tentativi di altri gruppi industriali e finanziari italiani e stranieri. Il salvataggio di DEMA sembra dunque cosa fatta, anche se resta da risolvere la vicenda dei 24 dipendenti che non sono mai più usciti dalla cassa integrazione, iniziata un anno fa, in assenza di un’intesa il prossimo 29 settembre, si prospetta il licenziamento.