I Cento Anni di AIDAA – Associazione Italiana di Aeronautica ed Astronautica

CENTO ANNI fa, per l’esattezza il 2 luglio, nasceva l’Associazione Italiana di Aerotecnica, nome fondativo dell’attuale AIDAA che ha accompagnato l’evoluzione storica e tecnica del settore aerospaziale italiano attraverso gli anni, dal 1920 al 2020.

Un lungo periodo, un secolo, vissuto con forti mutamenti politici e sociali, due guerre mondiali e trasformazioni sociali che hanno coinvolto tutti settori dell’aeronautica, da quello civile al militare, e dell’aerospazio.

Al termine della Prima guerra mondiale la situazione italiana era drammatica. La povertà e la disoccupazione avevano raggiunto livelli molto alti ed il settore aeronautico, che nel corso del conflitto si era molto sviluppato, si stava completamente degradando.

Al fine di non disperdere quanto fatto, alcuni tra i più importanti esperti, tecnici e scienziati italiani che si occupavano di aerotecnica, pensarono che la fondazione di una Associazione scientifica, con lo scopo di promulgare e diffondere le ricerche aeronautiche, fosse la soluzione più idonea per ridare vita e ricompattare un settore così importante come quello aeronautico. Il 29 giugno 1920 il Ten Gen. Mario Moris [1] (uno dei fondatori dell’Aeronautica Militare Italiana, insieme a Giulio Douhet), il Prof. Luigi Palazzo [2] (geologo e meteorologo, creatore della rete meteorologica nazionale) e il Prof. Vito Volterra [3] (matematico, tra i principali fondatori dell’Analisi Funzionale e ideatore dell’uso dell’elio nei dirigibili, in luogo dell’idrogeno, al tempo vicepresidente dell’Accademia dei Lincei) inviano ai più impegnati ricercatori e tecnici italiani dell’aeronautica una lettera circolare [4] di convocazione invitandoli ad intervenire ad una prima preliminare assemblea nei locali dell’Aero Club di Roma (all’epoca sito in via Tritone 183), per il venerdì successivo 2 luglio allo scopo di porre le prime basi per la costituzione dell’Associazione. Tra queste persone figuravano esperti che hanno segnato la storia aeronautica italiana: Umberto Nobile, Rodolfo Verduzio, Giulio Costanzi, Giuseppe Albenga, Ottavio Ricaldoni, Gaetano A. Crocco, Anastasio Anastasi, Modesto Panetti e molti altri. Il 2 luglio 1920 a Roma, questi esperti si ritrovarono e fondarono l’A.I.D.A. – Associazione Italiana di Aerotecnica. Come presidente per il biennio 1920-21 fu nominato lo stesso Gen. Moris [5].

Furono subito istituite delle Sezioni, sparse in tutto il Paese, e tra queste anche la Sezione di Napoli il cui primo Presidente fu l’Ing. Ottorino Pomilio, che nel 1916 aveva già fondato a Torino la “Fabbrica Aeroplani Pomilio”.

Altre iniziative della nuova associazione furono la creazione di una propria Rivista scientifica, L’Aerotecnica, e l’organizzazione dei Congressi che sono ancora oggi la fotografia del meglio della produzione scientifica aerospaziale nazionale.

Il primo Congresso Nazionale si svolse nel 1925 a Roma, presso il Palazzo della Sapienza della Regia Università; il Col. Umberto Nobile presentò il lavoro dal titolo “Il Volo transpolare”, il progetto-esplorazione Amundsen/Nobile con l’aeronave italiana “Norge” N1, la prima trasvolata del Polo Artico.

Le attività proseguirono anche nel periodo del regime Fascista e, in maniera ridotta, anche durante la Seconda guerra mondiale. Sotto l’influsso della politica autarchica del Fascismo, l’A.I.D.A. divenne un Ente Federato del Reale Aero Club d’Italia e il Prof. Gaetano Arturo Crocco fu nominato Commissario Straordinario, carica che conservò sino al 1945.

La Seconda guerra mondiale, con il suo carico di distruzione e lutti, aveva ridotto l’Italia in condizioni molto peggiori del primo dopoguerra, con la disoccupazione e la miseria che gravavano su tutto il Paese. Ma la reazione fu molto incisiva, la volontà di riprendersi prima ed il boom economico successivamente permisero al Paese di risollevarsi in tutti i settori, compreso quello aeronautico.

Questa evoluzione si manifestò anche all’interno della stessa associazione dove, nelle Sezioni sparse in tutto il Paese, erano presenti docenti universitari, progettisti ed esperti che, lavorando all’interno delle loro organizzazioni, contribuirono con le loro idee e i loro studi alla ripresa del Paese. Tra questi Ermanno Bazzocchi, Stelio Frati, Francesco Macchi, Bruno Finzi e Ermenegildo Preti appartenenti alla Sezione di Milano, Giuseppe Gabrielli e Antonio Capetti a Torino, Luigi Broglio, Antonio Eula, Antonio Ferri a Roma, Alberto Faraboschi a Genova, Cesare Cremona, Luigi Pascale, a Napoli, Enrico Pistolesi, Lucio Lazzarino a Pisa e tanti altri, magari meno noti, ma pur sempre determinanti.

In questo periodo nasce e si sviluppa il settore missilistico e spaziale. Ben nota è la corsa nello spazio in cui si sfidarono le due grandi potenze, Unione Sovietica e USA, che portò al lancio dei primi satelliti scientifici.

La seconda guerra mondiale aveva accelerato le ricerche nel settore, portando alla costruzione dei razzi A4 (Aggregat 4) successivamente denominati V-2 (Vergeltungs waffe zwei, ossia arma della vendetta due) sviluppati sin dal 1932 da parte dell’esercito tedesco tramite un folto gruppo di tecnici e scienziati. Questo proiettile-razzo, per l’epoca tecnicamente molto avanzato progettato da Wernher von Braun , futuro padre del leggendario Progetto Saturn ( il Saturn 5 ha portato la navicella Apollo sulla Luna nel 1969 – il 20 luglio), può essere considerato il primo vettore fatto dall’uomo per raggiungere lo spazio extra atmosferico.

Questo interesse spaziale non poteva non essere sentito anche all’interno dell’A.I.D.A., e per questo alcuni suoi Soci decisero di fondare una nuova Associazione, dedicata esclusivamente alla divulgazione e diffusione della missilistica e del pensiero astronautico. Il 6 giugno 1951 presso l’Accademia dei Lincei a Roma fu fondata l ‘A.I.R., Associazione Italiana Razzi.

Questa nuova realtà fu subito molto attiva; fondò una propria Rivista, Missili e Spazio, ed organizzò diversi Congressi Nazionali ed Internazionali, tra cui il VII Congresso della I.A.F., International Astronautical Federation (Ref. https://www.iafastro.org/, fondata nel 1951, è la maggiore associazione del settore a livello mondiale con 407 membri in 71 paesi: le maggiori Agenzie Spaziali, Industrie, Centri di Rricerca, Università, Associazioni, Musei e altri Istituti), a Roma nel 1956.

Un secolo di storia aeronautica e spaziale. A.I.D.A.A. Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica (1920-2020)

La sua vita non fu molto lunga; problemi economici ed anche contrasti con la sua gemella A.I.D.A. convinsero la maggioranza dei Soci delle due associazioni a crearne una nuova che raggruppasse sia il settore aeronautico che spaziale. Il 30 giugno 1969 fu votata la fusione dei due sodalizi in una nuova realtà che prese il nome di A.I.D.A.A., Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica. Come primo Presidente fu eletto il Prof. Antonio Eula, la persona che maggiormente ha vissuto la storia dell’Associazione in tutta la sua evoluzione storica e culturale. Parallelamente, anche i rispettivi organi di diffusione scientifica, l’Aerotecnica di A.I.D.A. e Missili e Spazio di A.I.R., si fusero in quello che è ancora oggi l’unica rivista specialistica italiana di settore, l’Aerotecnica Missili e Spazio. Il Prof. Luigi G. Napolitano [6], della Federico II di Napoli, ne è stato il primo Direttore e con lui hanno lavorato nella Redazione: Paolo Oliviero, Giovanni D’Elia, Carmine Golia, Giuseppe P. Russo, Antonio Marchese, e Gennaro Russo (dell’allora Istituto di Aerodinamica della Facoltà d’Ingegneria della Federico II) e Mario Marchetti (della scuola Aerospaziale della Sapienza di Roma, autore del libro commemorativo dei 100 anni dell’Associazione “Un Secolo do Storia Aeronautica e Spaziale”)

Il Prof. Luigi Napolitano e, con lui, il Prof. Paolo Santini dell’Università la Sapienza di Roma sono stati gli animatori delle attività successive, proiettando lo scenario dell’Associazione a livello internazionale ed inserendola sempre più nel contesto delle due principali associazioni internazionali la I.A.F. e la I.C.A.S, (International Council of the Aeronautical Sciences, Ref. https://www.icas.org, un’istituzione mondiale, concepita come un forum internazionale per associazioni aeronautiche professionali) , di cui i due accademici sono stati ripetutamente presidenti.

Grazie al lavoro di entrambi, l’A.I.D.A.A. ha organizzato diversi Congressi Internazionali: nel 1981 il XXXII Congresso I.A.F., svoltosi a Roma presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università la Sapienza, nel 1996 il XX  Congresso I.C.A.S., con la collaborazione del Prof. Giovanni M. Carlomagno, e nel 1997, a Torino, il  XLVIII Congresso I.A.F. quando Presidente dell’A.I.D.A.A. era l’Ing. Ernesto Vallerani.

L’Associazione, nel tempo, ha mantenuto una presenza vivace nel contesto internazionale.

Quest’anno nello scorso febbraio, nel quadro delle manifestazioni per il centenario, ha organizzato con la Scuola Politecnica della Federico II di Napoli la MEDYNA2020, terza Conferenza Euromediterranea sulla Dinamica Strutturale e Vibroacustica, svoltasi nella nuova sede universitaria di S. Giovanni a Teduccio; nel 2024 AIDAA sarà ospite organizzatore, a Firenze, del 34mo congresso ICAS.

Ma l’A.I.D.A.A. è stata attiva anche con i propri Congressi Nazionali ed in questo primo mezzo secolo, dal 1970 al 2020, ne sono stati effettuati venticinque; tre di questi sono stati organizzati dalla Sezione di Napoli negli anni 1983, 1997 e 2013 (nell’organizzazione di quest’ultima ha fattivamente collaborato anche la nostra Aeropolis). Quest’anno, il congresso celebrativo del centenario, previsto a Roma per il 30 ottobre, non ha avuto luogo a causa della pandemia ed è stato posposto alla primavera dell’anno prossimo, COVID permettendo.

Aeropolis Seminario 18 maggio 2019
AIDAA – Aeropolis – Euroavia Seminario 18 maggio 2019

L’Associazione, oggi, conta 284 iscritti, in larga parte appartenenti ad università, sia Docenti che Studenti, ed a centri di ricerca. L’industria è scarsamente rappresentata. Molte delle proprie iniziative sono svolte in collaborazione con altre associazioni del settore, tra le quali Aeropolis (con essa, e l’associazione degli studenti Euroavia, conduce da diversi anni  il ciclo di Seminari Interdisciplinari di Cultura Aeronautica svolto presso la scuola politecnica della Federico II).

La propria rivista “l’Aerotecnica Missili e Spazio”, che dallo scorso anno è pubblicata dall’editore Springer (http://www.aerotecnica.eu/), continua la missione originaria con la pubblicazione e diffusione delle risultanze degli studi svolti nel campo aerospaziale dalle organizzazioni universitarie e di ricerca rappresentate all’interno dell’Associazione e costituisce una fonte preziosa di informazione e formazione specialistica di alto livello per le discipline non solo aerospaziali.

Occorre rilevare, confrontando il numero degli iscritti con quello di analoghe organizzazioni straniere, europee ed extraeuropee, che l’Associazione, attualmente, non ha il rilievo che meriterebbe, sia in rapporto alla propria storia che alla qualità delle attività da essa svolte.

Guardando la sua attuale struttura, si ha l’impressione di un organo sottodimensionato, rappresentativo di una realtà specifica, quella scientifico-universitaria, laddove ci si aspetterebbe un’adesione più estesa, in particolare, di altre aree della ricerca e del mondo industriale. Al confronto, l’Associazione alla sua nascita era l’espressione di una realtà molto più estesa e dinamica, con una forte motivazione di crescita, a partire proprio dalla ricerca, capace di proporsi come punto di riferimento del proprio mondo. A ben rileggere la convocazione [4] si ritrovano parecchie analogie con l’attuale stato del comparto: “Eppure l’attuale momento aeronautico sarebbe quanto mai indicato alle ricerche scientifiche e agli studi, poiché solo in una solida, completa organizzazione tecnica e scientifica è posta la base di ogni possibilità di pratiche applicazioni……..Quel che invece dell’aeronautica civile oggi può e deve esistere – e questo è appunto il caso dei paesi dove si ha e si mette in esecuzione un serio programma aeronautico – è un sistema di esperienze di esercizi aerei ed un sistema di ricerche tecnico scientifiche sul veicolo aereo di pace e le sue esigenze.”

Crediamo ancora oggi del tutto valida e pertinente questa affermazione. Al netto della pandemia attuale, la realtà mostra al contrario, a tutti i livelli, la scarsa attenzione che oggi si continua ad avere in Italia per la ricerca aerospaziale, se non finalizzata a esigenze particolari – al di là della potente bolla comunicativa entro la quale siamo attualmente immersi- e la mancanza di solide prospettive di sviluppo del settore. Che è, poi, giusto un aspetto del limite oggettivo di un sistema sociale piegato su sé stesso, immerso in un eterno presente perché incapace di elaborare un disegno strategico per il proprio futuro.

Il ruolo svolto dall’Associazione è fondamentale, in questa ottica. Va, a nostro avviso, rafforzato ed esteso, così come la collaborazione con le altre realtà analoghe del settore, quando non portatrici di specifici interessi. Auguriamo ad AIDAA per il proprio futuro, una sostanziosa crescita in termini di adesioni, sia di persone che di enti ed organizzazioni del settore, così da rafforzare il proprio rilievo nel mondo aerospaziale nazionale e costituirne un punto di riferimento imprescindibile nella determinazione delle future strategie di sviluppo.

Un ringraziamento particolare ai Proff. S. De Rosa e M. Marchetti del Comitato Direttivo di AIDAA e il Prof. A. Frediani Direttore della rivista per i preziosi contributi documentali forniti per la redazione di queste note.

Riferimenti storici e biografici

[1] Ten Gen. Mario Moris

– Tecnico militare italiano (Parigi 1860 – Roma 1944), generale del genio; con mezzi proprî costruì il primo aerostato militare, eseguendo con esso varie ascensioni. Fondò e sviluppò il centro di Vigna di Valle per la costruzione dei dirigibili e organizzò a Torino il battaglione aviatori, costruendo anche diversi aeroporti. Nella prima guerra mondiale organizzò il sistema difensivo del Grappa e i mezzi per il passaggio del Piave nel momento risolutivo. Senatore del regno dal 1939.

[2] Prof. Luigi Palazzo

– Geofisico (Torino 1861 – Firenze 1933), direttore (1901-31) dell’ufficio centrale di meteorologia e geodinamica; socio nazionale dei Lincei (1927). Costruì le carte magnetiche isodinamiche e isocline per l’Italia e le colonie, e pubblicò notevoli studî sul magnetismo terrestre; iniziò, in Italia, le ricerche di aerologia, dando altresì largo impulso a quelle di sismologia. Ideò un tipo di pluviografo e organizzò la rete meteorologica italiana.

[3] Prof. Sen. Vito Volterra

(Ancona, 3 maggio 1860Roma, 11 ottobre 1940) è stato un matematico, fisico, politico e antifascista italiano. Fu uno dei principali fondatori dell’analisi funzionale e della connessa teoria delle equazioni integrali. Il suo nome è noto soprattutto per i suoi contributi alla biologia matematica.

Convinto interventista, alla entrata dell’Italia nella Prima guerra mondiale il cinquantacinquenne Volterra entrò nel Corpo Militare degli Ingegneri del Regio Esercito Italiano come tenente di complemento dove, agli ordini di Giulio Douhet, si occupò di problemi di calcolo del tiro di cannoni montati su dirigibili e dello sviluppo di dirigibili e palloni aerostatici. A lui si deve l’idea di usare per questi aeromobili l’elio inerte invece dell’idrogeno, troppo facilmente infiammabile; avvalendosi delle sue capacità di leader, si dedicò ad organizzarne la sua produzione. Fece vari viaggi in Francia e in Inghilterra per promuovere collaborazioni scientifiche. Da un punto di vista organizzativo, promosse la costituzione, sotto la sua direzione, di un Ufficio invenzioni e ricerche presso il sottosegretariato per le armi e le munizioni. Tale ufficio continuò l’attività anche dopo la guerra e costituì la base per la costituzione del CNR.

Dal 1919 al 1920 fu presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze (detta dei XL). Dal 1921 fino alla morte fu presidente del Bureau International des Poids et Mesures, di cui fece edificare la sede a Sèvres. Nel 1920 fu nominato vicepresidente dell’Accademia dei Lincei.

[4]

Illustre Signore,

Nella vasta crisi in questi ultimi tempi attraversata dalla aeronautica italiana anche le ricerche scientifiche e gli studi hanno naturalmente subito, non ostante singoli esempi di personale sacrificio e di entusiasmo, un periodo di rallentamento se non proprio di arresto. Molti tecnici illustri, cui l’aeronautica deve negli anni passati gran parte del suo splendore, si videro costretti ad abbandonare il campo; tra i pochi buoni ancora rimasti si deve sempre temere l’esodo di qualche altro. Eppure l’attuale momento aeronautico sarebbe quanto mai indicato alle ricerche scientifiche e agli studi, poiché solo in una solida, completa organizzazione tecnica e scientifica è posta la base di ogni possibilità di pratiche applicazioni. L’aeronautica civile, come sistema già stabilito di traffici aerei, da un punto di vista commerciale, – è bene dirlo apertamente — non esiste ancora. In nessun luogo. Quel che invece dell’aeronautica civile oggi può e deve esistere – e questo è appunto il caso dei paesi dove si ha e si mette in esecuzione un serio programma aeronautico – è un sistema di esperienze di esercizi aerei ed un sistema di ricerche tecnico scientifiche sul veicolo aereo di pace e le sue esigenze. L’attuale problema -la costituzione di un’aeronautica civile – non è insomma né di natura soltanto finanziaria, né soltanto industriale, né di pura organizzazione, ma prima di tutto, in ordine di tempo e di importanza, di natura tecnica e scientifica.

Né mai come adesso in cui, usciti dalle affrettate applicazioni di guerra dell’aviazione, ci troviamo di fronte alle varie difficoltà che offre il passaggio alle nuove condizioni di pace, si sarebbe potuto sentire in tutta la sua ampiezza il bisogno di fondare l’aeronautica sulla scienza e la tecnica, le quali dominano, per forza di cose, ogni manifestazione della vita moderna.

[5] 1920 – 21 Cariche sociali ed elenco dei soci

[6] Prof. Luigi. G. Napolitano

– Ingegnere meccanico e aeronautico (Ponticelli 1928 – Estes Park, Colorado, 1991), prof. (1960) di aerodinamica all’univ. di Napoli. Ha insegnato anche al politecnico di Brooklyn (New York) e alla Sorbona. Socio corrispondente dei Lincei (1990). Ha ricoperto cariche importanti in organismi aerospaziali internazionali (ESA, NASA, ecc.). Si è occupato di meccanica dei fluidi (in particolare di termodinamica e dinamica delle fasi superficiali e di fluidodinamica microgravitazionale), di meccanica applicata, di telerilevamento e di analisi funzionale. Nell’ambito dei suoi studî di fluidodinamica microgravitazionale, ha ideato e diretto alcuni esperimenti realizzati durante le missioni del laboratorio spaziale europeo a bordo della navetta spaziale.