La vertenza Atitech scivola verso un duro confronto tra i sindacati e parti aziendali

I sindacati dopo l’ultimo incontro proclamano lo stato di agitazione e chiedono a Leonardo di mantenere gli impegni sottoscritti e reintegrare i 178 lavoratori ex Alenia Aermacchi di Capodichino passati ad Atitech Manifacturing.

atitech-690x294La procedura di Cassa Integrazione Straordinaria è stata aperta da Atitech per quei dipendenti di Capodichino per i quali l’azienda si era impegnata a non ricorrere alla CIGS per tutta la durata del piano 2016/2020. I sindacati sono preoccupati per il futuro dei posti di lavoro e temono che “con l’apertura della Cassa Integrazione Straordinaria senza nessuna prospettiva industriale e occupazionale, siamo di fronte ad uno strumento collettivo propedeutico per un eventuale passo successivo ai licenziamenti dei lavoratori stessi”.

L’ex Finmeccanica/Leonardo – dicono in una nota i sindacati – nell’accordo del 2015 si era impegnata affinché: “nell’ipotesi in cui dovessero sopravvenire condizioni di cessazioni collettive del rapporto di lavoro per i dipendenti oggetto della cessione di ramo, anche successivamente alla fusione per incorporazione di Atitech Manufacturing in Atitech, Finmeccanica – Alenia s’impegna ad attivare un tavolo per verificare le più adeguate risposte organizzative per la salvaguardia degli aspetti occupazionali in Aziende del Gruppo dell’area campana”.
Leonardo fa capire che non considera la possibilità del reintegro almeno finché Atitech non dichiara ufficialmente e nei dettagli le risorse in esubero.
Il progetto industriale che Atitech e di Leonardo prevedeva investimenti e con l’acquisizione degli assett di Capodichino doveva rilanciare il comparto delle manutenzioni aeronautiche e il gruppo Atitech.
E’ stato gestito nel peggiore dei modi.
E’ evidente che le due aziende non hanno rispettato gli impegni previsti in quell’accordo del 2015, non sono stati investiti quei 12 milioni necessari per attrezzare gli impianti e i capannoni per allargare l’offerta ai velivoli di maggiori dimensioni. I volumi produttivi sono calati in un mercato, quello delle manutenzioni aeronautiche, dove gli spazi sono molto ristretti, vanificando l’impegno di accrescere l’occupazione di oltre 500 lavoratori entro il 2020.
Le organizzazioni sindacali “ chiediamo a Leonardo di utilizzare i lavoratori di Capodichino per il recupero dei ritardi su C27J rinunciando all’impegno di prendere lavoratori stranieri, che stanno arrivando nello stabilimento di Caselle, che nemmeno sono esperti di aerostrutture”. E rilevano che “ci sono inoltre circa 80 lavoratori di una società controllata da Atitech, la FAIA Srl, che operano da circa 24 mesi negli stabilimenti delle aerostrutture campane come off/loead, mentre l’accordo integrativo di Gruppo del 2 febbraio 2016 prevedeva il recupero e il rientro di tutte le attività svolte da società terze che operano nella divisione aerostrutture di Leonardo”.