Mecfond – Rischio di chiusura per lo storico stabilimento napoletano

Mecfond azienda
Mecfond azienda

Un piano di ristrutturazione per salvare l’azienda. Lo scorso anno Mecfond Aerospace aveva già licenziato 35 dipendenti.

Non possiamo più reggere”, “dobbiamo investire milioni di euro”, “abbiamo bisogno dello Stato e delle banche altrimenti non riusciremo a conservare questo stabilimento”, sono queste le affermazioni più significative rilasciate da Giorgio Nugnes, patron di MECFOND.

L’azienda di Gianturco che rischia di chiudere ha radici che arrivano alla metà dell’ottocento, quando un ingegnere inglese fondò uno stabilimento per la meccanica navale. Poi, nel 1963 nacque MECFOND dalla fusione di diverse realtà industriali locali. Nel 1980, il gruppo passò a Finsider (IRI) per poi finire nell’orbita della tedesca Müller-Weingarten. 

Dopo anni di difficoltà, caratterizzati anche da una strenua difesa dei dipendenti del loro posto di lavoro, MECFOND fu rilevata nel 1999, ormai fallita, da Nugnes, un imprenditore che era stato dipendente dell’azienda stessa.

Nel 2007 nasce poi Mecfond Aerospace, che lo scorso anno nel pieno della crisi delle commesse di Leonardo, ha licenziato 35 dipendenti, un chiaro segnale delle difficoltà che hanno indotto Nugnes a minacciare di chiudere il settore delle presse (core business di Mecfond per l’automotive) e avviare decine di licenziamenti.

“Lo Stato faccia la sua parte”, ha concluso Nugnes, “ho rilevato una fabbrica statale da solo e oggi compiamo 20 anni”, e ora “in assenza di aiuti significativi dello Stato e delle banche saremo costretti a licenziare un’ottantina di dipendenti “, ”è necessario rivedere le strategie dell’azienda”, investire decine di milioni, “rinnovare gli impianti” ,“siamo pronti ad assumere e formare personale specializzato”, ha sostenuto l’imprenditore.

Non possiamo reggere la competizione da soli” afferma Nugnes.

Tuttavia diversi strumenti di sostegno alla competitività delle aziende sono previsti in diverse misure, per esempio opportunità di finanziamenti significativi sono disponibili con il Fondo per le Infrastrutture e lo Sviluppo che ha inglobato la legge 808 recentemente rifinanziata. Altre risorse si prevedono con i PON per la Ricerca e l’Innovazione e il programma CLEAN SKY 3 previsti nel prossimo bilancio dell’UE per il 2021-27.

 Anche la stessa Regione Campania – dopo la stagione dei milioni annunciati e mai erogati alle PMI- prova a fare la sua parte e in questi giorni l’assessore regionale Antonio Marchiello ha predisposto una nuova misura di sostegno alle PMI del settore aerospaziale campano.

Il rapporto della Corte dei Conti sui fondi assegnati dal 2004 al 2018 al comparto aeronautico ha reso evidente che lo Stato e le istituzioni non hanno mai lasciato veramente soli gli imprenditori.

Quelli campani in questi anni hanno ottenuto centinaia di milioni di finanziamenti erogati dalla Comunità Europea, dal Governo e dalle Istituzioni regionali e questo pone il problema di come il denaro pubblico è poi effettivamente utilizzato dalle imprese che ne beneficiano.