Se si trattasse di raccomandazioni non varrebbe nemmeno la pena rilanciare l’inchiesta, ma quello che è ormai un vero dossier CIRA, almeno per come lo ricostruisce il quotidiano di Marco Travaglio, si presenta sempre più inquietante per molti degli aspetti che emergono, e per quelli che restano sullo sfondo.
il CIRA dopo la rimozione dalla presidenza di Luigi Carrino, si ritrova ancora una volta a fare i conti con vecchie storie di manovre della classe politica per il controllo delle nomine, le rimozioni di presidenze e del direttore generale.
Negli articoli de Il FATTO Quotidiano l’aggravante è che sono in scena anche personaggi coinvolti in inchieste sulla camorra.
Il Centro di Capua è un’ente nazionale di ricerca, ha rappresentato da sempre, nel bene e nel male, un riferimento per il comparto campano dell’aerospazio.
E’ dal 2014, – l’anno stesso dell’arresto di Enrico Saggese per vicende legate a ASI, allora presidente del CIRA, di cui è stato recentemente assolto – che il comparto regionale soffre di un’incapacità di governance.
I riflettori dei giornali, dopo la vicenda di Saggese, in Campania fecero emergere l’affare Stratega.
Da quella prima inchiesta giornalistica sarebbero emersi intrecci tra la presidenza della Regione Campania e il Distretto aerospaziale regionale.
Una piccola società legati ad ambienti vicini a Stefano Caldoro, nata poco più di un anno prima con un capitale sociale di appena 10 mila euro, fu scelta come advisor del Dac. Il Distretto aerospaziale campano che avrebbe beneficiato dei fondi Pon per la ricerca.
La questione sorprese non poco l’ambiente e non bastarono articoli di giornali, la faccenda fu dimenticata e ne il CIRA, ne i grandi gruppi ed enti che costituirono il Distretto allora fecero chiarezza sul perchè avevano condiviso quella decisione del board del Dac. Eppure si trattava di una piccola società, a responsabilità limitata che doveva «coordinare gli equilibri» del Distretto aerospaziale in «accordo con la Regione Campania» e doveva essere «concentratore delle informazioni che maturano in ragione o per effetto delle attività dei partner del distretto».
Rilanciamo quindi le inchieste del quotidiano Marco Travaglio augurandoci che servano a scuotere l’immobilismo di un ambiente che ha bisogno di entusiamo, passione e nuove energie per ritornare a rappresentare un traino allo sviluppo della Campania e del Paese.