Aerospazio – Nola. L’assessore regionale della Campania in visita allo stabilimento di Leonardo

Antonio mARCHIELLO ASSESSORE CAMPANO

Le prospettive dell’A380 e il futuro dello stabilimento campano.

L’incontro tra la delegazione della Regione Campania guidata dall’assessore Antonio Marchiello, quella degli imprenditori, rappresentati dal presidente dell’Unione Industriale Vito Grassi, e un folto numero di aziende del territorio, si è svolto nello stabilimento nolano di Leonardo.

Nel comunicato diffuso dalla Regione Campania, si legge che è stato il primo evento di un’estesa campagna di ascolto e monitoraggio delle aziende del territorio regionale.  

Il “tavolo di lavoro” è stato promosso per “raccogliere in modo immediato le istanze del territorio e rilanciare le prospettive di crescita economica previste per ciascun’area industriale con l’istituzione della ZES Campana”.

Nell’incontro di Nola si è discusso di come affrontare le criticità nel settore della manutenzione, dei servizi e delle infrastrutture di rete. In particolare sugli atti e i provvedimenti che la Regione Campania deve rendere concreti per consentire l’utilizzo della banda ultralarga per le esigenze produttive delle aziende che si propongono nel contesto di Industria 4.0.

Anche se gli stabilimenti Leonardo dalla Lombardia alla Campania sembrano la passerella di un festival canoro, l’incontro delle istituzioni con il management di Leonardo, che ha ospitato ed è stato protagonista dell’iniziativa, potrebbe avere un interesse se si è discusso delle preoccupazioni diffuse tra gli esperti del settore sulle prospettive future del programma A380 di Airbus.

Ricordiamo che le produzioni di Leonardo a Nola, almeno finora, sono ancora in buona parte per questo velivolo.  La possibilità, ventilata dalla stampa internazionale, che l’aerolinea Emirates cancelli l’ordine di 20 aerei di questo modello metterebbe a rischio, sostengono gli analisti, la linea di produzione del velivolo.  

Nei mesi scorsi Airbus quando sembrava imminente la decisione di programmare la chiusura del programma A380, aveva affermato che quell’ordine della compagnia araba aveva consentito alla linea di produzione di rimanere aperta fino al 2030 salvando in Europa oltre 3000 posti di lavoro.