La struttura del CIRA è in condizioni di “assoluta mancanza di garanzie sulla sostenibilità economica”
La denunzia è del consigliere Gianpiero Zinzi del gruppo misto della Regione Campania che chiede l’intervento del governo regionale.
L’incertezza della politica nazionale è certamente la principale causa dell’assenza di fondi per il Centro di ricerca.
Il timore di finire nelle condizioni di non poter continuare le attività e mantenere in vita la struttura era stato denunziato dai dipendenti lo scorso mese di dicembre in un documento che riprendeva lo scenario della situazione tracciato dalla Corte dei Conti attraverso la relazione del settembre 2018.
Dopo le vicende degli ultimi anni, dalle gestioni di Sergio Vetrella a quelle di Enrico Saggese e Luigi Carrino concluse bruscamente con interventi della magistratura e dell’ASI, il Centro di Capua attraversa un’oscura stagione connessa alle vicende della presidenza dell’Agenzia Nazionale e all’inadeguatezza di una classe politica che guarda alla ricerca come strumento di conquista del consenso.
L’insediamento del comitato interministeriale per le politiche dell’aerospazio presieduto dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti aveva lasciato intendere una volontà di voltare pagina rispetto al passato, invece da mesi la comunità dell’aerospazio assiste solo a passerelle di politici come nemmeno nella prima repubblica erano consentite.
La Campania fa i conti con “il distretto aerospaziale dormiente”, non è chiaro se il DAC ancora esiste e come opera per lo sviluppo del comparto aerospaziale regionale, quello che è sicuro, è niente è stato fatto nemmeno per garantire la sopravvivenza del CIRA.
Le incertezze di oggi e le preoccupazioni dei dipendenti del CIRA, afferma Zinzi, sono aggravate dall’assenza “già nel breve periodo di una chiara e credibile visione strategica di medio-lungo periodo, che coniughi obiettivi sfidanti e sostenibilità economico-finanziaria“.
“Il CIRA – ha spiegato Zinzi – è un centro di eccellenza campano riconosciuto a livello mondiale, merito anche e soprattutto delle indiscusse professionalità che vi lavorano e che vanno tutelate. La Giunta dia un segnale contribuendo ad invertire la tendenza attualmente negativa che, se confermata, potrebbe portare alla crisi del Centro ed avere ripercussioni notevoli sull’intero territorio”.
Nel testo il consigliere interroga la Giunta regionale per sapere “quali siano i suoi intendimenti visti i gravi rischi di default finanziario palesati dalla Corte e paventati dai rappresentanti dei lavoratori del CIRA, e quale azione abbia posto in essere la Regione attraverso il proprio rappresentante in Consiglio di Amministrazione“.
Nel merito della questione dei finanziamenti, il CIRA, è bene ricordarlo, è un ente nazionale di ricerca controllato dall’ASI cui partecipano aziende e istituzioni locali e nazionali ed è finanziato dai fondi del PRORA, per cui è fondamentale per avere un profilo di rilievo e internazionale, che resti nei piani del programma nazionale di ricerca aerospaziale e non si trasformi in un’ulteriore centro di competenza regionale.