Presentato a Napoli nel Castel Sant’Elmo il report “Export Unchained”, lo studio annuale pubblicato da SACE Simest.
La Campania è la regione del Mezzogiorno dove più rilevante è la ripresa delle esportazioni con 10 miliardi di beni esportati, pari al 2,4 per cento del totale dell’export italiano, con un tasso di crescita di circa il 3 per cento nel 2016.
Nel 2017, nel primo semestre, si registra una leggera frenata al 2,3 per cento, i dati pubblicati della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo registrano una flessione dell’export in Campania (-0,5%), pesa sul rallentamento il calo delle esportazioni del comparto campano dell’aerospazio.
Il rapporto dell’osservatorio sui distretti di Intesa rileva che i poli tecnologici del Mezzogiorno tornano a crescere (+1,3%) dopo le criticità della seconda parte del 2016. La performance positiva dell’export è conseguente alla crescita a due cifre del Polo farmaceutico napoletano che, insieme al Polo aeronautico pugliese, è riuscito a controbilanciare gli arretramenti subiti dal Polo Ict di Catania, dal Polo aeronautico campano e dal Polo ICT dell’Aquila.
Dal report di SACE Simest emerge uno scenario nel 2016 che conferma la crescita dell’export campano, trainata dai comparti alimentari, tessile e dell’abbigliamento, dei mezzi di trasporto, prodotti in metallo e dal farmaceutico che rappresentano il 70 per cento delle esportazioni regionali.
Lo studio di Sace conferma il trend positivo delle esportazioni nazionali è stato particolarmente significativo nel settore degli apparecchi elettrici che ha registrato una crescita del 27.3 per cento, degli apparecchi elettronici che mostrano un più 24,4 per cento e della farmaceutica con un trend positivo del 14,1 per cento. Su base annua l’andamento è confermato dai dati significativamente positivi dei primi sette mesi del 2017: “ sta segnando un’ottima performance per l’export italiano che, secondo le nostre stime, chiuderà l’anno con una crescita poco al di sotto del 4%, in linea con quanto prevediamo anche per il prossimo triennio – ha dichiarato Livio Mignano, Head of Domestic Network di SACE – in questo quadro non mancano le opportunità per la Campania, che si conferma un traino per le esportazioni dal Sud Italia“.
Sul fronte dei mercati, il report di SACE rileva che la metà del totale dei prodotti made in Campania sono esportati in Francia, Germania, Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti.
Bene anche le vendite in Paesi dell’Europa dell’est come Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria che pesano per il 5 per cento del totale. A trainare nel 2017 la crescita dell’export campano sono proprio i mercati extra-UE (che nei primi mesi dell’anno hanno registrato un incremento del 6,9 per cento) e il mercato spagnolo dove il made in Campania segna un’impennata di oltre il 40 per cento grazie all’aumento delle esportazioni dei mezzi di trasporto (+172,5) e di prodotti alimentari (+36,1). Prosegue invece la flessione delle vendite verso Francia, Germania e Regno Unito iniziata lo scorso anno.
Il Rapporto suggerisce alle aziende i Paesi che possono offrire alle imprese campane altre opportunità di crescita, ”a basso rischio” sono, il Giappone e gli Stati Uniti per il comparto alimentare; la Cina e il Perù per le esportazioni di mezzi di trasporto; la Corea del Sud e la Spagna per il tessile e l’abbigliamento; la Polonia e l’Ungheria per le imprese che realizzano prodotti in metallo e infine gli Emirati Arabi Uniti e il Messico per il comparto farmaceutico.
Tra i mercati che invece possono essere più ostili, figurano alcuni Paesi del Nord Africa come Libia, Tunisia e Algeria, ma anche la Grecia, la Russia, la Turchia e il Brasile.