Le Bourget 2019 Il misterioso Falco Xplorer di Leonardo

Falco di leonardo

Al Salone internazionale dell’aeronautica di Parigi presentato il drone di Leonardo alla presenza del primo ministro Conte.

Rivelato nella giornata inaugurale del Salone, Falco Xplorer è l’ultimo e più grande dei componente della famiglia di velivoli a pilotaggio remoto (Remotely Piloted Air System – RPAS) Falco.

Il nuovo drone seppur condivida il nome con la famiglia di droni Falco (progettati e prodotti dalla ex Galileo) è un UAV interamente nuovo, ha una capacità di carico di 350 kg, oltre 24 ore di autonomia, una tangenza massima superiore a 30000 piedi e dispone di un collegamento dati satellitare per operazioni fuori dalla copertura radio terrestre, il tutto con un peso massimo al decollo di 1,3 tonnellate. Pertanto il velivolo si pone nella categoria MALE (Medium Altitude Long Endurance) alla quale appartiene il ben noto al Predator A (MQ-1C) della General Atomics.

Il drone è completamente progettato e sviluppato da Leonardo, dal velivolo alla suite di sensori, dal sistema di gestione della missione alla stazione di controllo di terra. Falco Xplorer sarà offerto sia come piattaforma integrata, sia nell’ambito di contratti di servizio per missioni “unmanned”. In questo secondo caso, Leonardo manterrà la proprietà e la responsabilità delle operazioni svolte con i propri velivoli e fornirà al cliente le informazioni e i dati raccolti. 

“Leonardo investe continuamente in nuove capacità e tecnologie per garantire sempre la migliore risposta alle diverse richieste del mercato”, ha dichiarato Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo, nel corso della cerimonia. “Falco Xplorer è concepito per essere estremamente competitivo nell’ambito della sua categoria e si basa sull’esperienza maturata negli anni, grazie al lavoro svolto per molti clienti internazionali, e sulla leadership dell’azienda nei sistemi pilotati da remoto. Contiamo di aumentare la nostra quota di mercato nel settore dei droni proprio grazie alla capacità di comprendere a pieno le esigenze dei clienti e di rispondervi in maniera adeguata”. 

Attualmente è in corso la certificazione per il volo in spazi aerei non segregati, condizione preliminare per offrire il prodotto a clienti civili, come la guardia costiera e la protezione civile, e militari. Interamente sviluppato in Europa, il sistema può essere esportato in tutto il mondo. Infatti non è soggetto alle restrizioni del regolamento internazionale sui materiali militari.. 

Il nuovo drone effettuerà il volo inaugurale a breve dall’aeroporto di Trapani in Italia. Nel corso dell’anno, dopo una prima sessione di test, il velivolo completerà una campagna di volo equipaggiato con una suite di sensori integrata con la piattaforma. Il sistema potrà essere consegnato già a partire dal prossimo anno. Falco Xplorer sarà certificato in conformità allo STANAG4671, lo standard NATO di idoneità al volo per sistemi pilotati da remoto, che lo renderà immediatamente operabile dai Paesi dell’Alleanza. 

Il Falco Xplorer, nella configurazione “Block 10”, sarà dotato di una capacità completa di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) per operazioni terrestri e marittime. Il sistema di missione include un radar di sorveglianza Gabbiano T-80, una torretta elettro-ottica LEOSS, un sistema ELINT (ELectronic INTelligence) di protezione elettronica SAGE e un sistema di identificazione automatico per applicazioni marittime. La stazione di controllo a terra consente agli operatori di monitorare l’aeromobile e i suoi sensori e, attraverso strumenti di gestione e analisi dei dati, trasmette le informazioni utili a sistemi C5I (Command Control Communications Computer Collaboration and Intelligence) superiori. Fornisce, inoltre, funzionalità di pianificazione delle missioni, training e simulazione. 

Il modello base del Falco è stato scelto da cinque clienti internazionali (tra cui Pakistan, cliente di lancio, ed Arabia Saudita), mentre la versione evoluta, Falco EVO, è stato adottato dalle Nazioni Unite per la missione umanitaria MONUSCO nella Repubblica Democratica del Congo ed è stato selezionato nell’ambito del programma Frontex, finalizzato alla sperimentazione di droni per il controllo delle frontiere esterne dell’Unione Europea.

Ovviamente, questo nuovo prodotto di Leonardo potrebbe assestare un pesante colpo alle residue speranze di Piaggio Aerospace che contava su un rilancio del programma P1HH Hammerhead, una versione dronica del P-180 Avanti II, anche perchè l’Aeronautica Militare preferirebbe il P2HH anche se il programma non ha i finanziamenti per continuarne lo sviluppo.