I lavoratori di Technapoli sospendono lo sciopero dopo dieci giorni di agitazione perché fidano nel rispetto degli impegni assunti dall’azienda e dalla Camera di Commercio Napoli con il sindacato.
Sono sei mesi che non percepiscono lo stipendio e una prolungata inerzia della Camera di Commercio, che è proprietaria del Consorzio Technapoli al 96%, ha rischiato di trascinare nel fallimento il consorzio.Il Commissario della Camera Girolamo Pettrone e il Segretario Generale Mario Esti, hanno incontrato i sindacati e si sono impegnati con i lavoratori a sostenere gli sforzi dell’amministratore unico di Technapoli Roberto Magliulo che deve recuperare i fondi necessari a pagare gli stipendi arretrati, scongiurare gli esuberi previsti dal Piano Industriale approvato dai soci ed evitare il fallimento del Consorzio .
I dirigenti della Camera e di Technapoli hanno confermato al sindacato il ruolo strategico del Consorzio nel panorama del sistema camerale e si sono impegnati a definire un piano finanziario con le risorse economiche sufficienti per rilanciare il Parco tecnologico e, nel tempo di poche settimane, pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti.
Il Commissario della Camera Girolamo Pettrone, contattato da Aeropolis, che segue dall’inizio la vertenza, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito.
Il sindacato ha ribadito che “restano ancora tutti da sciogliere i nodi che hanno portato il Parco Scientifico di Napoli e Caserta a questa situazione”. “ I soggetti coinvolti, soprattutto quelli istituzionali”, “vista la grande esposizione debitoria di Technapoli, devono fare uno scatto di responsabilità per evitare il fallimento del Consorzio”. “Il Parco tecnologico negli oltre venti anni della sua vita ha partecipato a numerosi progetti finanziati da diverse istituzioni e ricevuto milioni di euro di denaro pubblico”. “E’una realtà importante del territorio campano che non può essere lasciata fallire”. ”Inoltre – conclude Vincenzo Argentato della Fiom-Cgil – ci sembra vitale scongiurare, in una situazione economica ancora molto difficile lo spreco di professionalità evolute e la perdita di lavoro a persone che nulla hanno a che fare con le innegabili responsabilità di chi si è trovato a gestire la situazione” e “non solo loro quelli che devono pagare le storture di un sistema burocratico che si soffoca con le sue stesse mani”.
Anche il Consorzio iCampus, il socio di minoranza che esprime la presidenza di Technapoli, si è impegnato ad avviare collaborazioni e trasferire attività al consorzio al fine di garantire risorse e attività che fino ad oggi non sono in previste.