L’azienda TechnoSky per fermare l’esodo chiede ai tecnici di ritornare a lavorare per alcuni giorni alla settimana degli ex uffici Sicta di Capodichino.
L’epilogo paradossale della vicenda del Consorzio Sicta di Capodichino in TechnoSky è stato reso noto da un comunicato, per altro rilanciato da alcuni portali con diverse inesattezze, diffuso dai consiglieri regionali Valeria Ciarambino e Gennaro Saiello di M5S che hanno chiesto anche un incontro al ministero del Lavoro sulla questione.
La società TechnoSky dell’ENAV, Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo, dopo una lunga vertenza con il sindacato, nei mesi scorsi ha completato il trasferimento degli impianti e di 26 tecnici e 4 amministrativi dipendenti dalla sede napoletana agli uffici romani.
Nemmeno il tempo di sistemarsi e mettere in funzione gli impianti che a giugno e luglio, 12 dei tecnici si sono dimessi perché assunti da aziende concorrenti in Dubay, Francia e Inghilterra.
Anche se non ci saranno altre dimissioni difficilmente TechnoSky potrà portare a buon fine i programmi di ricerca e sviluppo sui quali lavorava il personale napoletano dell’ex Sicta, per cui fa marcia indietro e chiede ai 14 tecnici che ancora sono suoi dipendenti di ritornare a lavorare a Napoli per alcuni giorni della settimana.
La possibilità che i tecnici di Sicta potessero rappresentare risorse pregiate nemmeno era stata considerata da chi aveva gestito la vertenza e da quel Massimo Bellizzi direttore generale dell’ENAV e Ad di TechnoSky. Questo manager, citato, alcuni anni fa, in un’inchiesta dell’Expresso che aveva scoperto un figlio di Bellizzi nel libro paga di ENAV, ha lasciato da poche settimane il gruppo e i suoi collaboratori non appaiono nel nuovo organigramma.
Lo scorso luglio il nuovo Consiglio di Amministrazione della società presieduto da Roberto Scaramella, con l’approvazione di una nuova organizzazione ha messo in uscita dal gruppo il direttore generale, sostituendolo quindi anche da Ad di TechnoSky, con i rituali ringraziamenti gli ha riconosciuto circa 700 mila euro.
Eppure errori, improvvisazione e incompetenza lasciano macerie vive, il consorzio Sicta rappresentava una realtà significativa del comparto aeronautico campano per le competenze ed esperienze maturate in importanti programmi di ricerca e nella progettazione, manutenzione tecnica e l’assistenza per la strumentazione negli impianti dei centri di controllo ATC (Air Traffic Control).
Ricordiamo che ENAV opera come fornitore in esclusiva di servizi alla navigazione civile nello spazio aereo di competenza italiana, l’ente è stato privatizzato nel luglio 2016 con la cessione del 42,5% del capitale sociale, il resto è in mano al Ministero dell’economia.
Una vicenda quella del consorzio Sicta/ TechnoSky che, come quelle della chiusura della sede di Telespazio, Piaggio Aerospace, Mecfond Aerospace, la lunga agonia del Consorzio Technapoli e il fallimento del Polo delle manutenzioni aeronautiche di Capodichino, rappresenta solo un’ultima e ulteriore conferma di una lunga e lenta dismissione dal territorio napoletano e campano di realtà significative di quello che fino a pochi anni fa era il Polo Aeronautico campano.