La Commissione Europea procede verso la definizione della normativa comunitaria in materia dell’uso dei velivoli a controllo remoto, è stato approvata la relazione di Jacqueline Foster con le proposte di contenuti della revisione prevista a fine anno delle normative per l’aviazione.
Il documento, sollecita l’unione Europea a considerare i rischi nell’uso dei droni, in particolare nei cieli urbani o in aree aperte al traffico civile, quindi, suggerisce il documento, creare due diversi regolamenti per il volo dei droni, uno per i mezzi destinati ad uso commerciale ed uno per i prodotti a fini ludici, visto che in assenza di norme i possessori di modelli per uso ludico tendono a non rispettare nessun regolamento di sicurezza, ne in materia di privacy e protezione dei dati.
Oggi i droni sono sempre più utilizzati in vari ambiti: dalla sicurezza, passando per l’agricoltura e le semplici riprese amatoriali. Proprio l’esplosione di questi mezzi che stanno iniziando ad affollare il cielo richiede l’istituzione di un regolamento preciso e condiviso che non precluda l’evoluzione di questi mezzi.
Il nostro Paese è attrezzato di una normativa emessa dell’ENAC che stabilisce che a distinguere tra droni e aeromodelli non sarà più la modalità d’uso ma la presenza di dispositivi e strumenti che configurino l’uso del mezzo in operazioni specializzate, tra l’altro stabilisce per i piloti un attestato unico rilasciato dai centri di addestramento.