Aerospazio. La Regione discuterà degli stabilimenti campani di Leonardo

La portavoce campana del MoVimento 5 Stelle Valeria Ciarambino chiama in causa il Presidente De Luca e chiede un’azione istituzionale per salvaguardare i posti di lavoro e rilanciare il sistema delle imprese del comparto aerospaziale.

regione-campaniaBisogna riconoscere alla consigliera Ciarambino una costante attenzione per il destino dei lavoratori e per le vicende delle imprese campane del settore, infatti, ricordiamo che una simile iniziativa Ciarampino l’aveva intrapresa anche lo scorso anno. Il documento presentato allora conteneva anche la proposta di Aeropolis, non accolta dal Consiglio, di convocare gli Stati Generali regionali del settore. Le altre buone intenzioni, pur votate all’unanimità da tutta l’Assemblea Regionale poi non produssero alcuna conseguenza.

La consigliera regionale nel testo della sua mozione si è concentrata sulle difficoltà commerciali di ATR e sulla necessità di lanciare il programma del nuovo turboelica.  Condividiamo le sue considerazioni, ormai sono le stesse che lo stesso Mauro Moretti nell’ultima audizione al Senato ha esposto al Governo e al Parlamento. In quella sede l’amministratore delegato di Leonardo, che lascerà il posto tra poche settimane, è stato esplicito sul destino dell’industria aeronautica meridionale: se il progetto del nuovo ATR non decolla gli impianti di Leonardo e quelli di molte aziende della subfornitura sono destinati a sparire quando si esauriranno le attività in backlog.

Lo scenario politico europeo e le difficoltà dei programmi proprietari di Leonardo in quest’ultimo anno hanno esteso e prodotto nuove criticità. La questione ha assunto ormai una valenza politica e sociale nazionale perché s’intreccia con i temi della Difesa europea e pone il tema del riposizionamento dell’intero comparto italiano e il destino di decine di migliaia di posti di lavoro non solo nel Mezzogiorno.

Chiedere quindi alle istituzioni campane “un tavolo con il Governo e con la Leonardo per redigere e supportare un piano operativo che consenta il lancio del nuovo progetto Turbo Prop in Campania”, rischia di ridursi a un esercizio politico perché le regioni meridionali per il progetto del nuovo turboelica hanno gia attuato misure per le imprese e per la ricerca, finanziamenti che in assenza del programma si fa fatica a capire quanto siano stati utili.

E’ tempo, come ha sostenuto Moretti, che il dossier ATR trovi spazio in tavoli politici nazionali rappresentativi e legittimati.

Le strategie di sviluppo dell’industria aeronautica e le politiche di alleanze negli ultimi decenni sono state praticamente delegate dai governi al management della grande impresa. E’ ora – visto anche i risultati – che lo Stato recuperi in settori strategici le sue prerogative di sintesi e governo degli interessi generali del Paese con una governance del comparto dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza che risponda direttamente alla presidenza del Consiglio.

Una proposta vecchia di anni, da tutti condivisa e mai attuata perché  le scelte di politica industriale hanno trovato posto in tavoli tecnici e istituzionali che però si sono prevalentemente occupati di questioni inerenti le politiche per la Difesa, Sicurezza e soprattutto Spazio.

Confidiamo che questo ennesimo dibattito consenta almeno al Consiglio Regionale di acquisire la visibilità su un pezzo determinante dell’industria campana di cui finora si è raccontato quello che faceva comodo solo ai narratori, come hanno provato a spiegare a Carlo Calenda quegli imprenditori campani che hanno scritto direttamente al Ministro per lamentare un vuoto di azione istituzionale.

Concretamente pensiamo che il dibattito a Santa Lucia non possa produrre altro che la replica di un formale interesse dell’assessore alle Attività Produttive. Del resto dopo tanto parlarne nei mesi scorsi, sono evidenti le attuali difficoltà del governo regionale a entrare solo nel merito di questioni dell’aerospazio.
L’assessore Amedeo Lepore da quando ricopre l’incarico nelle vicende del settore non ci pare abbia cercato e perseguito un’azione inclusiva per cui l’azione amministrativa risente evidentemente anche dell’uscita di scena del Prof. Luigi Carrino che lo ha affiancato nei mesi scorsi.