Dalla collaborazione tra Avio Aero e il Politecnico di Bari nasce un nuovo innovativo laboratorio

Continua la collaborazione fra Avio Aero e il Politecnico di Bari. L’Ateneo e l’azienda torinese specializzata nella costruzione di motori e parti di motori aerei stanno infatti avviando un nuovo laboratorio, l’Apulia Development Centre for Additive Repair, per sviluppare procedure di riparazione per componenti di motori aeronautici mediante tecnologie innovative basate anche su sistemi laser.

Le procedure di riparazione sviluppate e ottimizzate nel laboratorio – procedure così dette “additive” perchè non si asporta il materiale da riparare, ma vi si aggiungono nuove parti, spiega Francesco Copertino, responsabile scientifico di Efb – verranno poi industrializzate, a partire dal 2018, nello stabilimento di Brindisi (650 addetti) e utilizzate per il recupero di componenti in servizio e allungare così, ulteriormente, il ciclo di vita dei motori aerei che funzionano per milioni di miglia. “Nei prossimi mesi – spiega il rettore del Politecnico, Eugenio Di Sciascio – arriveranno a Bari i macchinari necessari per il programma in cui lavoreranno sia i nostri ingegneri meccanici che quelli di Avio Aero”. Le nuove attività impegneranno altri 10 ricercatori che si aggiungeranno ai 40 già attivi nell’Energy Factory Bari (EFB), il laboratorio nato nel 2010 tra gli stessi patner per sviluppare tecnologie innovative nell’aerospazio e nell’energia, in particolare abilitanti per l’impiego di sistemi elettrici e di controllo in ambito aeronautico, navale e oil&gas. Il nuovo laboratorio sarà candidato da Avio Aero ai fondi regionali – attraverso Puglia Sviluppo, soggetto regionale intermediario – previsti dai contratti di programma per le grandi imprese, insieme ad altre linee di ricerca industriale da sviluppare sia nell’Efb sia nello stabilimento brindisino con l’obiettivo di consolidarne, con investimenti stimati in 40 milioni di euro, il ruolo di centro di eccellenza mondiale per la manutenzione e revisione non solo dei motori aerei, ma anche delle turbine a gas che danno la propulsione alle fregate militari multiruolo di ultima generazione. Sull’asse Bari-Brindisi si gioca dunque una grossa partita per l’industria aeronautica, non solo italiana. A Bari – spiega Di Sciascio- c’è una rete di ricercatori bravi e fecondi, ci sono centri di ricerca di eccellenza ed i nostri sono bravi e non molto costosi, insomma c’è un ecosistema che funziona». A Brindisi, Avio Aero rappresenta, a sua volta, una realtà industriale decisiva per le strategie nazionali ed internazionali del comparto aeronautico italiano.