Leonardo a Cameri avvierà le stabilizzazioni dei lavoratori interinali

“Da quest’anno è previsto un primo piano di stabilizzazioni”.

Lo ha dichiarato l’azienda dopo le polemiche esplose quando l’opinione pubblica ha appreso che nello stabilimento di Cameri, nel Novarese, circa metà degli addetti è assunta concontratto di somministrazione“.

Lo stabilimento e stato costruito con circa 700 milioni di fondi del governo ed è impegnato sulle produzione dell’ F-35 di Lockheed Martin.

Il nostro Paese ha finanziato nel decennio precedente alla realizzazione dell’impianto, con un milardo di euro, anche lo sviluppo del discusso programma del caccia multiruolo acquisito dall’aeronautica militare italiana.

A Cameri saranno realizzate 835 ali complete tra il 2015 e il 2035 e l’assemblaggio finale e la manutenzione dei velivoli acquisiti dal nostro e da alcuni altri paesi europei.

Nel corso di uno degli ultimi incontri sindacali, Leonardo ha fornito alcuni numeri sulla fabbrica di Cameri.

Al 31 dicembre scorso erano 569 gli addetti, di cui appena 165 interni. Il resto era costituito da 315 lavoratori somministrati e da 89 esterni.

Nel corso del 2018 i numeri sono aumentati, ha dichiarato l’azienda, Leonardo precisa che  oggi “sono circa 800 risorse dirette sono operative nel sito produttivo novarese, di cui 400 con contratto di somministrazione di lavoro“. In effetti, il rapporto non è cambiato più di tanto, anche perché nel dato sono inclusi dipendenti trasfertisti da Caselle e Venegono.

Il gruppo di Alessandro Profumo sostiene che il motivo di questo surplus di lavoratori in somministrazione è dovuto ” all’uso di questa tipologia contrattuale che ha reso possibile formare progressivamente tecnici esperti in grado di confrontarsi con un programma di respiro globale, caratterizzato da un elevato livello tecnologico, che a davanti a sé un ampio orizzonte temporale“.

Resta da capire perché per formare tecnici esperti è utile a loro e all’azienda che essi siano dei precari.