La vicenda Atitech si complica ulteriormente

Questa mattina la Guardia di Finanza è nello stabilimento di Capodichino. A poche ore dall’incontro previsto a Roma fra la proprietà Atitech e Leonardo per risolvere la situazione di Atitech Manufacturing e dei 178 lavoratori in cassa integrazione, la Guardia

atitechSe da un lato la vicenda Atitech Manufacturing potrebbe oggi arrivare ad una qualche soluzione con la riunione prevista per oggi a Roma fra le proprietà Atitech e Leonardo, dall’altro si addensano pesanti incertezze sul futuro della “casa madre” Atitech, l’azienda controllata direttamente dalla Meridie di Gianni Lettieri. Le Fiamme Gialle sono negli uffici di Atitech proprio per fare luce sulla situazione dell’azienda di manutenzione aeronautica.

Solo la settimana scorsa i 178 lavoratori di Atitech di Capodichino, ex Alenia, avevano occupato lo stabilimento in segno di protesta. E’ saltato, infatti, l’accordo sulla cassa integrazione a zero ore, e i sindacati non hanno firmato la proposta dell’azienda. Dopo due giorni di ferie forzate l’azienda ha fatto scattare unilaterlamente la cassa integrazione.
Lettieri nella riunione di oggi probabilmente chiederà a Leonardo il rispetto degli accordi e rivendica un credito mai versato. I lavoratori invece chiedono di essere riassorbiti da Leonardo Finmeccanica.

Il progetto industriale che Atitech e di Leonardo prevedeva investimenti e con l’acquisizione degli assett di Capodichino doveva rilanciare il comparto delle manutenzioni aeronautiche e il gruppo Atitech.

E’ evidente che le due aziende non hanno rispettato gli impegni previsti in quell’accordo del 2015, non sono stati investiti quei 12 milioni necessari per attrezzare gli impianti e i capannoni per allargare l’offerta ai velivoli di maggiori dimensioni. I volumi produttivi sono calati in un mercato, quello delle manutenzioni aeronautiche, dove gli spazi sono molto ristretti, vanificando l’impegno di accrescere l’occupazione di oltre 500 lavoratori entro il 2020. Le organizzazioni sindacali chiedono a 2Leonardo di utilizzare i lavoratori di Capodichino per il recupero dei ritardi su C27J rinunciando all’impegno di prendere lavoratori stranieri, che stanno arrivando nello stabilimento di Caselle, che nemmeno sono esperti di aerostrutture”. E rilevano che “ci sono inoltre circa 80 lavoratori di una società controllata da Atitech, la FAIA Srl, che operano da circa 24 mesi negli stabilimenti delle aerostrutture campane come off/loead, mentre l’accordo integrativo di Gruppo del 2 febbraio 2016 prevedeva il recupero e il rientro di tutte le attività svolte da società terze che operano nella divisione aerostrutture di Leonardo”.