Certificata la fine del progetto del Polo delle Manutenzioni Aeronautiche a Napoli e le attese per il Piano Industriale di Leonardo.
Leonardo ha ufficializzato le modalità d’attuazione dell’accordo siglato con le organizzazioni sindacali e il piano di rientro nei suoi stabilimenti dei 178 dipendenti passati ad Atitech Manufacturing. Si procederà con lo assorbire entro marzo i primi 75 dipendenti (dei 178 totali) presso lo stabilimento di Pomigliano. Per gli altri lavoratori sarà attivato un tavolo per verificare le ricollocazioni in Campania negli stabilimenti di altre divisioni Leonardo e saranno verificate le disponibilità, su base volontaria, all’esodo o al trasferimento in altre regioni.
Un risultato importante da ascrivere al sindacato e ai dipendenti di Leonardo-Alenia Aermacchi di Capodichino che nell’accordo con le controparti aziendiali hanno ottenuto quei paletti giusti che non hanno consentito al management di Leonardo di utilizzare scappatoie per mollare quei suoi dipendenti trasferiti nella joint venture Finmeccanica e Atitech.
La società Atitech Manufacturing nata a maggio del 2015 è in mano ad Atitech Manutenzioni Aeronautiche per il 75% delle quote e ad Alenia Aermacchi per il restante 25%. L’azienda doveva avviare un progetto che avrebbe visto a Capodichino realizzarsi un Polo Nazionale delle manutenzioni, invece per oltre due anni Atitech Manufacturing ha lavorato solo sulle attività ereditate da quella che era Finmeccanica. Poi la richiesta di Cassa Integrazione.
Leonardo con l’accordo aveva ceduto ad Atitech oltre i dipendenti anche gli assett di Alenia Aermacchi sulla pista di Capodichino che dal fallimento del progetto non si capisce che fine faranno.
Un gruppo come Leonardo è sicuramente, e lo era anche Finmeccanica nel 2015, in grado valutare la fattibilità di un progetto come quello del Poli delle Manutenzioni, e forse in conclusione della vicenda gli obiettivi del Gruppo, allora guidato da Mauro Moretti, di trasferire a Torino le attività sul C-27J e alienare gli impianti di Capodichino sono stati comunque conseguiti. Resta da ricollocare le maestranze che erano state trasferite in Atitech, ma questo era stato messo in conto, perché la reazione negativa dei dipendenti napoletani di trasferirsi non era superabile se non accettando un accordo con quei paletti che oggi hanno consentito ai lavoratori di ritornare nelle aziende del gruppo di provenienza.
In una nota della Regione Campania si esprime soddisfazione per l’esito della vicenda, «l’assessore al Lavoro, Sonia Palmeri, e l’assessore alle Attività Produttive, Amedeo Lepore, esprimono viva soddisfazione per lo stato di avanzamento raggiunto che rappresenta un lavoro sinergico che va continuato in maniera responsabile» per il recupero dei posti di lavoro dei dipendenti ex Alenia.
Resta l’assenza di una prospettiva di sviluppo e le macerie di un altro pezzo del Polo Aeronautico campano perché dal fallimento del progetto di Polo Nazionale delle Manutenzioni, trascinato a fondo non solo dalla crisi di Alitalia, sono andate perse risorse finanziarie, possibilità di nuovi posti di lavoro e le speranze d’invertire il senso di marcia di un ridimensionamento di attività industriali aeronautiche in Campania.
La crisi del comparto regionale è iniziata nel 2009 nell’indifferenza di chi proponeva una rappresentazione di comodo. Negli immediati prossimi anni, con la “consunzione” dei programmi ATR e A380, la crisi delle aziende anche della subfornitura subirà un’inevitabile accelerazione con pesanti conseguenze per i siti di Pomigliano d’Arco e Nola di Leonardo.
A giorni sarà reso noto il prossimo programma industriale e sarà chiaro se Alessandro Profumo, nuovo Ad del gruppo controllato dal Ministero del Tesoro intende salvare o lasciare alla deriva gli impianti campani.
Dalla nuova classe politica del Paese e da quella locale sarebbe auspicabile meno subalternità alle grandi imprese e più competenza e determinazione sulle questioni di merito per arginare la crisi del comparto aeronautico regionale e impedire la dismissione della divisione aeronautica di Leonardo dalla Campania.