Aerospazio Campania – Dal Parlamento nessuna proposta per il comparto regionale

Audizione Senato del DAC
Audizione Senato del DAC

Provvedimenti legislativi per rilanciare l’export delle aziende dell’Aerospazio e Difesa.


 VIDEO  COMPLETO DELL’AUDIZIONE AL SENATO NB- L’audio inizia dopo qualche minuto di registrazione.


La Commissione Difesa presieduta da Donatella Tesei ha convocato tutti i distretti regionali per concordare la proposta di un provvedimento per potenziare l’export italiano di materiali per l’Aerospazio, Difesa e la Sicurezza.

In una nota il DAC ha informato che lo scorso 9 aprile un’audizione era stata concessa a una delegazione del Distretto aerospaziale della Campania.

Al tavolo il distretto era rappresentato dal Presidente Luigi Carrino, dall’imprenditrice Maria Grazia Villani e, a titolo amichevole, come lui stesso ha affermato, dal Generale Francesco Langella, già Direttore generale di Armaero.

Noi di Aeropolis invece di lanciare la notizia stampa abbiamo atteso la pubblicazione della registrazione dell’incontro per esprimere valutazioni sui contenuti della discussione.

Premesso che in un Paese come l’Italia dove il mercato della Difesa è molto contenuto, i dati dell’export sono sintomi significativi dello stato di salute del sistema delle imprese, è utile quindi ricordare che la Campania, da oltre dieci anni registra dati negativi nelle esportazioni del comparto Aerospazio e Difesa.  Questa tendenza solo nel primo semestre del 2018 pare abbia innescato una leggera inversione di marcia.

Nella nota stampa del DAC si riporta che Carrino ha affermato che “è importante che le massime autorità dello Stato abbiano voluto raccogliere sfide e i suggerimenti del DAC” e la proposta dei campani per rilanciare l’export sarebbe una “rete fra i Distretti regionali per competere nell’economia globale“.

La prima considerazione che viene in mente dopo avere seguito il video dell’incontro è che il vertice del DAC ha perso un’occasione.

Al netto della narrazione autocelebrativa del presidente Carrino ed escludendo il contributo di Langella che ha posto il problema della dimensione troppo piccola e delle difficoltà di accesso al credito delle PMI, ci sbaglieremo, ma a noi pare che dalla delegazione campana e dalle domande dei senatori presenti non sia emerso nessun contributo significativo.

Il DAC ancora una volta compromette la sua rappresentatività scegliendo una narrazione del comparto priva di quella complessità e delle criticità che invece da tempo investono la gran parte delle aziende.  

Non è questa la sede per riproporre un quadro del comparto campano, ma non è necessario avere molta memoria per ricordare il fallimento del Polo Nazionale delle Manutenzioni aeronautiche e del Consorzio Technapoli e di aziende come OMA Sud, Mecfond Aerospace, per citare solo le ultime situazioni che sono arrivate all’opinione pubblica e affrontate anche dal Consiglio regionale.

Del resto, è stata la consigliera regionale campana Valeria Ciarambino a sostenere, non più di poche settimane fa, che in Campania nell’Aerospazio e Difesa: “c’è stato un calo dell’export di 455 milioni, contro una crescita di 313 milioni della Puglia”.” La Campania è l’unica regione del Paese che dal 2009 registra una tendenza nettamente in calo nel settore dell’aerospazio”. I dati dell’export, pubblicati dalla Banca d’Italia, hanno fotografato un decremento del 9,9% nel 2016 e del 7,6% nel 2017, in netta controtendenza rispetto ad altre regioni del Meridione”.” Valga su tutte l’esempio della Puglia, cresciuta del 5% negli ultimi anni, con un valore delle esportazioni aumentato di 313 milioni, mentre nello stesso periodo la Campania è arretrata di 455 milioni di euro”.

Se questo è lo scenario, quali sono le “sfide e i suggerimenti” che il DAC ha posto al Parlamento per rilanciare l’export?

Abbiamo cercato nelle dichiarazioni proposte che partissero da questi numeri, ma non abbiamo colto assolutamente nulla da cui trasparisse la benché minima consapevolezza e conoscenza della questione di cui si discuteva, e meno che mai, una sola proposta per supportare le esportazioni e lo sviluppo delle imprese.

Sempre che non ci sia qualcuno che pensi che la proposta di un centro di formazione per la digitalizzazione dei processi produttivi da finanziare con Industria 4.0 da impiantare in strutture del Demanio Militare, oppure la richiesta generica di eliminare o ridurre i vincoli per le esportazioni militari, siano le condizioni necessarie e sufficienti per rilanciare l’export e lo sviluppo delle imprese del comparto regionale.