Anche il Ceo di Airbus Tom Enders ha ammesso che sono in corso colloqui con Leonardo per acquistare il 25% del consorzio missilistico europeo.
Nei giorni scorsi indiscrezioni hanno parlato di un’offerta da 1,1 miliardi di euro per la quota italiana del 25% di MBDA, un’offerta che sarebbe superiore alla valutazione degli istituti specializzati che valutano la quota italiana intorno ad 1 miliardo di euro, valore che però, per la gran parte degli analisti specializzati, lievita anche a 1,5 miliardi di euro, perché consentirebbe a chi acquisisce la quota italiana di controllare l’intero gruppo cui partecipano oltre ad italiani e airbus anche gli inglesi di BAE Systems.
Non sarebbero d’accordo al passaggio di mano di MBDA i sindacati e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. I primi temono le ricadute negative sull’occupazione perché MBDA ha 1.200 addetti in Italia. La ministra Pinotti sarebbe invece preoccupata di un indebolimento del Paese nel settore della Difesa in un momento di particolare crisi internazionale che richiede un’attenzione ai temi degli equipaggiamenti militari e dell’industria nazionale del settore.
Non sono pubbliche le novità sulla partecipazione del 50% di ATR che detiene Airbus per la quale Moretti in passato non ha nascosto di essere interessato all’acquisizione per salire al 100%.
La strategia di portafoglio di Leonardo, come ha più volte ripetuto Mauro Moretti, prevede il mantenimento di partecipazioni in società nelle quali può assumere il controllo, cosa che oggi non avviene né in MBDA né in ATR, per cui è ipotizzabile che i due dossier saranno risolti in contemporanea e Leonardo farà comunque cassa considerando che la quota del 50% di ATR in mano ad Airbus varrebbe la metà della quota italiana di MBDA.
Opzione non considerata dagli analisti finanziari. che invece risolverebbe la diversità di posizione tra Moretti e il ministro della Difesa, potrebbe essere quella che Leonardo cede una parte della sua quota in MBDA e incamera una parte della quota di Airbus in ATR, acquisendone la maggioranza e mantenendo la caratteristica e l’impianto di costruttore aeronautico italo francese con sede a Tolosa.
Quest’anno ATR ha visto sensibilmente calare di ordini, dall’inizio anno oltre ai 6 velivoli acquistati da Binter ha ricevuto altri 10 ordini fermi da due compagnie e la cancellazione di un ordine di un Atr-42. Pe i prossimi vent’anni il costruttore prevede una domanda di 2800 velivoli turboelica, 1000 dei quali in sostituzione della flotta attualmente in esercizio e gli altri 1800 per la crescita della domanda conseguente allo sviluppo di ulteriori 3000 nuovi collegamenti nel network mondiale. Le previsioni evidentemente considerano che i due competitors, ATR e Bombardier progongano al mercato velivoli che rispondono agli standard attuali di confort per i passeggeri, costi ridotti di esercizio, vasto impiego delle più innovative tecnologie, nuovi materiali e nuovi propulsori per ridurre le emissioni e rendere gli aerei sempre più green.