ATITECH, il Polo delle Manutenzioni Aeronautiche arriva in Consiglio Regionale

Il prossimo Consiglio Regionale della Campania discuterà due mozioni sulla vertenza dei lavoratori di Atitech Manufacturing in Cigs e farà il punto sul Polo Internazionale della Manutenzioni. La FIOM-CGIL: ” Tutti i lavoratori e gli assett di Capodichino devono ritornare nel perimentro di Leonardo”.

Lo scorso maggio l’intero consiglio regionale aveva approvato un ordine del giorno sul futuro degli stabilimenti di Leonardo; il documento, richiamando provvedimenti di sostegno della Giunta Regionale, dava una rappresentazione del settore sostanzialmente rassicurante, pur sollecitando chiarezza da parte di Leonardo sul programma ATR. Lo scenario invece in queste settimane è ulteriormente peggiorato con la crisi del gruppo Atitech di Gianni Lettieri che mette in discussione il “Polo Internazionale della Manutenzioni Aeronautica”, uno dei pezzi fondamentali del comparto regionale.

Da diversi anni nonostante le narrazioni di comodo, è in corso una lunga e lenta dismissione dal territorio regionale degli assett del player nazionale Leonardo, la vicenda Atitech è parte di questa strategia: il Polo delle Manutenzioni doveva rappresentare la compensazione occupazionale per le attività che da Napoli prendevano la strada di altri siti di Leonardo dove si sono concentrate le attività sui velivoli militari.

La nascita del “Polo Internazionale della Manutenzioni Aeronautica” era stata annunciata in pompa magna dal capo di governo, da imprenditori e classe politica locale e nazionale.  Il progetto si è arenato prima ancora di partire, con la crisi di Alitalia e con i ritardi nella realizzazione di quelle infrastrutture previste e necessarie per estendere un mercato di riferimento difficile e fortemente competitivo, com’è quello delle manutenzioni aeronautiche.

La vicenda Atitech Manufacturing è nella fase di maggiore criticità, i lavoratori che dal 22 giugno scorso sono in Cigs a zero ore presidiano da venti giorni l’ingresso dell’azienda, senza occuparla, in attesa che Leonardo e Atitech trovino il modo per risolvere le questioni che finora hanno impedito il decollo degli investimenti, oppure, come previsto, tutti auspicano un loro ritorno in Leonardo da cui furono trasferiti.

La scena che meglio rappresenta la tensione e la gravità della situazione è quella degli operai ex Alenia di Capodichino incatenati ai cancelli dello stabilimento Atitech.  Sono gli stessi ai quali due anni fa erano state garantite prospettive e stabilità del posto di lavoro se accettavano di lasciare Alenia per aderire alla nuova società.

Le premesse e, le promesse contenute nel piano industriale del Polo Internazionale delle Manutenzioni aeronautiche risolvevano i problemi di molti per cui il dossier Atitech è stato caratterizzato dal vuoto d’iniziativa delle istituzioni.

Leonardo e Atitech costituirono una Srl come newco, dove ad Atitech si davano garanzie per il proseguimento delle attività in corso a Capodichino. L’impressione fu che Alenia Aermacchi avesse fretta di lasciare gli impianti sulla pista dell’aeroporto napoletano e trasferire le lavorazioni sul C-27J a Torino e Mauro Moretti avesse come obiettivo principale ridurre gli impianti e i dipendenti campani del gruppo.

Troppa imprudenza da parte dell’ex premier Matteo Renzi nel benedire il progetto e troppa improvvisazione e dilettantismo in quei politici e sindacalisti che nel 2015 pubblicamente garantirono che l’accordo Atitech e Leonardo non avrebbe prodotto la perdita di un solo posto di lavoro per quei dipendenti che uscivano da Alenia Aermacchi.

Una situazione complessa e difficile quella di Atitech che difficilmente troverà uno sbocco nella discussione nel Consiglio Regionale in assenza di decisioni e opzioni industriali che devono essere assunte necessariamente a livello nazionale.