Distretto Aerospaziale della Campania. Approvato il Bilancio 2016. Luigi Carrino lascia la presidenza alla scadenza del mandato

L’assemblea dei soci del Distretto Tecnologico aerospaziale della Campania approva il bilancio con l’astensione del rappresentante del CIRA.

Durante l’assemblea per l’approvazione del bilancio il Prof. Luigi Carrino  ha confermato ai soci che lascerà la presidenza del DAC alla scadenza del mandato prevista la prossima Primavera.

Una scelta obbligata dallo statuto del Distretto che in assenza di modifiche, escluse dallo stesso Carrino, non consente all’intera governance un ulteriore rinnovo.

Era il 2005 quando Teresa Armato, nominata assessore all’Università e Ricerca Scientifica della Regione Campania, avviò il percorso del Prof. Carrino, allora all’Università di Cassino, come manager pubblico nell’aerospazio.
Una solidità di rapporti tra Carrino e la politica che è continuata con tutti i diversi governi regionali e i vari assessori che si sono succeduti in questi anni che solo molto recentemente, dopo la nota vicenda del CIRA e la rottura di Carrino con ASI, ha visto segni d’incrinatura.
Una parabola quella del Prof. Carrino partita dalla liquidazione del CAMPEC, dalla presidenza del CARN (Campania Aerospace Research Network), poi la nomina nel CdA del CIRA, del Tavolo Tecnico del Distretto Aerospaziale mai nato. Poi la controversa presidenza del CIRA conclusa con la rimozione dall’incarico e infine la presidenza del DAC che si conclude tra alcuni mesi alla scadenza del mandato.

E’ presto per un bilancio di questa lunga stagione, ci saranno modi e tempi per farlo. Un periodo che ha visto Carrino forse eccessivamente esposto, principale, se non unico, protagonista e riferimento istituzionale dell’aerospazio campano.
Un decennio che forse sarà ricordato come quello delle troppe opportunità perse,   durante il quale si è affermata la centralità dell’aerospazio per la reindustrializzazione dell’economia campana e nazionale e importanti risorse pubbliche europee e regionali sono arrivate al comparto in Campania con gli accordi di programma per sostenere le attività produttive, la Formazione e la Ricerca con il bando comunitario Ricerca & Innovazione.

Un periodo durante il quale le istituzioni e il DAC hanno ritenuto che i finanziamenti alle imprese, all’università, per la Formazione e per la Ricerca fossero una condizione sufficiente per lo sviluppo di un settore come quello dell’aerospazio e che le opzioni di politica industriale fossero una prerogativa solo della grande impresa. Una classe politica trasversale, inadeguata e improvvisata che in assenza di una visione di prospettiva ha ritenuto comodo assegnare al DAC una funzione di rappresentatività e di governo che non poteva avere. Un errore gravissimo che ha consentito a Finmeccanica e poi Leonardo di perseguire una ristrutturazione del gruppo che ha fortemente penalizzato il tessuto delle imprese campane e meridionali.

Con l’uscita di scena dal Distretto Tecnologico di Carrino termina questa lunga stagione che era partita con molte speranze e che invece ha prodotto un ridimensionamento dell’intero comparto, della presenza degli impianti di Leonardo e di aziende storiche del territorio come Atitech, e quello che è peggio, si chiude lasciando un vuoto di prospettiva per l’intero comparto.