Coronavirus – Ferme le consegne ATR – In arrivo tagli alla produzione

ATR

L’amministratore delegato Stefano Bortoli: la decisione sui tagli alla produzione sarà assunta nelle prossime settimane.

Il manager non ha voluto anticipare come saranno rivisti gli obiettivi del 2020 sostenendo che ATR , come tutti gli altri produttori aeronautici, è costretto a ridurre la produzione programmata dopo che la domanda è stata colpita dall’epidemia di coronavirus.

In realtà le conseguenze della pandemia si sommano a precedenti difficoltà del costruttore aeronautico conseguenti alle mutate condizioni del mercato dei velivoli regionali.

Lo scorso anno le consegne erano crollare a 68 velivoli e gli ordini dei turboelica regionali sono in calo da diversi anni compensati solo in parte dalle vendite della versione cargo.

Dopo la decisione di Bortoli la produzione della fusoliera a Pomigliano D’Arco subirà inevitabili ulteriori rallentamenti.

Le 62 fusoliere previste per il 2020 le consegne sono ridotte a 26 e saranno Atr-42 per la Fed Express. Quest’anno saranno comunque 2 serie mese perchè completate le 16 fusoliere -72 finora in linea a Pomigliano. Per i prossimi anni dovrà trovare conferma ufficiale il piano di 32 fusoliere previste nel 2021, 45 nel 2022 e 45 nel 2023.

Dall’inizio dell’anno nessun nuovo velivolo è stato consegnato ai clienti, con la pandemia e con il blocco del traffico passeggero, è praticamente impossibile prevedere quanti nuovi aerei saranno realmente presi in flotta dalle aerolinee e quanti ordini potranno conpensare le consegne agli operatori.

In questa situazione continuare a produrre per le ‘code bianche’ significa solo consumare il backlog.

Il capo della Divisione Aerostrutture di Leonardo, Giancarlo Schisano, ha recentemente confermato gli investimenti per il turboelica ma non ha ancora quantificato ai sindacati quali misure intende assumere per sostenere la crisi delle produzioni per ATR, Boeing e Airbus.

Il sindacato, la Fiom in un comunicato ha chiesto un tavolo tra Governo e parti sociali sul settore, prima che sia troppo tardi ” alla luce del quadro che sta prendendo piede, serve un confronto adeguato tra le parti sociali e il Governo. Serve una convocazione urgente e la definizione di un tavolo permanente al Mise con la regia della Presidenza del Consiglio”,.