Coronavirus Francia. “Stato d’emergenza per salvare l’industria aeronautica”

Dal governo francese 15 miliardi per le aziende aeronautiche ma gli imprenditori del comparto devono evitare degli esuberi.

l ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire: “sono in gioco 100 mila posti di lavoro su 300 mila occupati, diretti e indiretti della filiera“.

Il governo francese interviene per frenare quello che si presenta come un disastro economico e sociale per l’intero paese. Il ministro dell’Economia nel corso di una conferenza stampa ha presentato un piano di sostegno per l’industria aeronautica.

Il settore è pesantemente colpito dalle ripercussioni dell’emergenza coronavirus. Airbus, che occupa 47 mila dipendenti in Francia, ha registrato un calo dell’attività del 40%, mentre Safran che da lavoro a 45 mila persone, ha ridotto le attività del 50%.

La crisi è devastante e senza un sostegno pubblico “sono a rischio 100 mila posti di lavoro nei prossimi 6 mesi” e “la ripresa, nel miglior dei casi, sarà graduale e molto probabilmente molto lenta”.

Sostenere l’industria aeronautica è essenziale per la Francia, ha affermato il ministro, il comparto fattura 58 miliardi di euro l’anno e rappresenta circa 1.300 aziende e 300 mila posti di lavoro diretti e indiretti, è presente in tutte le Regioni ed è essenziale per la Francia mantenere queste preesistenze e le competenze maturate che sarebbero difficili da ricostruire.

La Francia deve essere il paese d’Europa, dove si concentreranno gli aerei del futuro“, investire dunque per preparare il settore al recupero, ma puntare a migliorare la capacità tecnologica e la competitività delle imprese.

Sviluppare un grande progetto, entro il 2035, sostiene il ministro, in Francia deve nascere il primo velivolo a zero emissioni di Co2. “Evitare a tutti i costi una riduzione della competitività della nostra industria nei confronti di paesi come la Cina e gli Stati Uniti”.

Le misure del Governo di Macron prevedono garanzie per sostenere l’export e frenare la cancellazione degli ordini, una moratoria di dodici mesi alle imprese e agli operatori per rimborsare i loro prestiti alle banche e proporrà alla Commissione Ue di “allungare i tempi di rimborso dei nuovi crediti per l’acquisto di aerei da parte delle compagnie” fino a 18 mesi.

Il piano prevede un fondo per salvare le Pmi del comparto in difficoltà e 1,5 miliardi per la ricerca e l’anticipazione di commesse militari per 600 milioni di euro.