General Electrics, investimento di 500 milioni di dollari a Brindisi

Il motore turboelica per velivoli regionali sarà prodotto nello stabilimento di Avio Aero, Giuseppe Acierno, ” In Puglia esistono e sono state create le condizioni per lanciare grandi sfide”

motoreLa multinazionale statunitense General Electric (GE) che controlla Avio Aero scommette sulle capacità dell’industria aeronautica meridionale e pugliese per la progettazione e realizzazione del nuovo propulsore, investimento previsto 400-500 milioni di dollari.

Il gruppo motoristico sinora ha investito 200 milioni in Italia e prevede investimenti per un miliardo da fare in Avio Aero nei prossimi 5 anni.

Nei mesi scorsi, General Electric aveva anticipato che lo stabilimento pugliese concorreva per l’investimento con impianti di GE negli Stati Uniti, il Brasile e alcuni altri Paesi europei. La scelta di puntare su Brindisi è particolarmente importante perché è la prima volta che GE sviluppa e produce un motore in Europa e decide di farlo in Italia dove motori aeronautici di tali caratteristiche erano prodotti negli anni Settanta, l’ultimo dall’Alfa Romeo Avio.

Il colosso motoristico americano ha trovato un contesto favorevole all’accoglienza dell’investimento, la Regione Puglia aveva subito annunciato disponibilità a sottoscrivere un contratto di programma e determinante è risultata la partnership con il Distretto tecnologico aerospaziale (Dta), il Politecnico di Bari e l’Università del Salento.

L’investimento «è certamente una straordinaria opportunità per la Puglia – chiarisce Giuseppe Acierno, presidente del Dta — e il fatto che una grande multinazionale scelga di avviare un programma così importante sta a significare che qui esistono e sono state create le condizioni per lanciare grandi sfide. Il distretto sta in questi giorni definendo le forme più idonee di collaborazione per sostenere il programma del socio GE Avio». «È un’affermazione significativa per tutto il sistema pugliese — aggiunge Eugenio Di Sciascio, Rettore del Politecnico di Bari — perché ha vinto l’aggregazione basata sulle competenze. Il governo politico, il Distretto tecnologico aerospaziale e il mondo della ricerca accademica hanno dato prova di affidabilità e specializzazione». Il mondo accademico pugliese avrà il compito della progettazione e della ricerca del motore. A Bari i laboratori saranno avviati nei capannoni dell’area ex Scianatico di via Amendola.