Abolire pedaggio tangenziale. Una battaglia persa?

Avevamo rilanciato la proposta le scorse settimane. Il consenso e l’interesse cresce in città, nella società civile e nel mondo istituzionale.
E FUSSE CA FUSSE LA VORTA BBONA’!..

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Articolo di Aeropolis del 23 agosto

Il FIORINO DI MASSIMO TROISI. Tangenziale di Napoli, Luigi de Magistris e Cirino Pomicino

Perché i napoletani sono gli unici in Europa a pagare pedaggio per una tangenziale?

La domanda è stata posta dal Sindaco Luigi De Magistris e DEVE avere una risposta.

Il pedaggio della tangenziale pesa in modo importante sul reddito dei cittadini napoletani che hanno il diritto di sapere perché pagano per quello che per altri è un diritto.

Il Sindaco ha mollato l’ormeggio su questa questione e deve procede nella battaglia politica e amministrativa per eliminare il pedaggio oppure sarà per lui una deriva di credibilità.

La società Tangenziale è controllata da Atlantia e da Autostrade per l’Italia, gli stessi che gestiscono il cavalcavia di Genova; l’azionista ha il diritto di nominare il management che vuole, ma perché una società che ha in concessione un bene pubblico dal 18 marzo 2011 ha come presidente uno come Cirino Pomicino? E’ anche un personaggio inadeguato per quel ruolo, è un medico, un politico che ha perso anche lucidità perché non ci voleva molto per capire che dopo l’uscita del sindaco e dopo il disastro di Genova era meglio non dare in pasto ai napoletani una faccia impresentabile come quella dell’ex ministro del Bilancio di tangentopoli.

Ora migliaia di cittadini napoletani vogliono capire perché sborsano centinaia di euro all’anno per circolare su una strada urbana che è loro diritto percorrere liberamente.

Quello napoletano è l’unico asse viario interno di una città europea interamente a pagamento. Per restare in Italia, solo a Torino e Milano si paga in pochi punti molto distanti dal centro cittadino.

Il progetto dell’infrastruttura fu approvato il 31 gennaio 1968 con la firma di una convenzione tra l’ANAS e Infrasud,  del gruppo IRI-Italstat, l’opera fu progettata da Spea e realizzata da Italstrade.
L’intera arteria fu costruita con capitali al 70% Iri, 15% Sme, 15% Banco di Napoli, costo stimato dell’opera 46 miliardi di lire.

Era previsto un pedaggio fino al 2001 per ridurre i tempi di rientro dei costi di realizzazione, eppure quando il contratto è scaduto si è lasciato il ‘biglietto’ in vita senza motivazioni ufficiali per 7 anni, dal 2001 al 2008.

Poi è stato firmato un nuovo accordo tra Anas e concessionari per finanziare i lavori alla zona ospedaliera.  Lavori che i napoletani stanno pagando da oltre 10 anni, non considerando gli incassi del concessonario nei 7 anni di pedaggi non dovuti.

Perché i napoletani dovrebbero continuare a pagare questo ‘FIORINO’ di Troisi memoria?