Industria Aeronautica – Bombardier vende le attività di aerostrutture a Spirit AeroSystems

SPIRIT AEROSYSTEMS
SPIRIT AEROSYSTEMS

Il costruttore aeronautico canadese ha confermato l’accordo definitivo di cessione delle sue produzioni di aerostrutture al gruppo americano Spirit AeroSystems.

L’iter dell’accordo definitivo prevede che nella prima metà del 2020 passeranno al costruttore americano le attività e gli stabilimenti Bombardier di aerostrutture e servizi post-vendita di Belfast, Casablanca e un impianto di minori dimensioni di Dallas.

Costo della transazione 1,1 miliardi di dollari in contanti, oltre il debito, le passività e gli obblighi pensionistici dei siti produttivi.

La decisione di Bombardier di cedere questi impianti, per altro anticipata lo scorso maggio, è parte del piano avviato dalla compagnia canadese di abbandonare le attività produttive nell’aviazione commerciale per concentrarsi – come ancora recentemente ha confermato Alain Bellemare, amministratore delegato di Bombardier – sui velivoli jet di affari ad alto margine e sulle produzioni ferroviarie.

Per il gruppo Sprit Aerosystems l’accordo con i canadesi è strategico perché gli consente di estendere il proprio business anche ad Airbus e in Europa. L’azienda americana dall’accordo porta in casa gli stabilimenti e anche i contratti a lungo termine di fornitura su aerei Airbus A220 e A320neo, insieme alle produzioni per i jet commerciali e regionali di Bombardier.

Spirit è un produttore mondiale di aerostrutture da 7 miliardi di dollari, con oltre 15.000 dipendenti in tutto il mondo di cui 12.000 nella sede centrale dell’azienda nel Kansas, il resto delle maestranze è in altri tre stabilimenti americani e in alcuni insediamenti in Malaysia, Francia e Scozia. Il gruppo nasce nel 2005, in un territorio e un impianto storico per l’industria aeronautica americana, quando Boeing decise di cedere a società d’investimento la sua divisione di Wichita, da allora Spirit è stato tra i grandi fornitori di aerostrutture dell’azienda di Seattle.

L’accordo è ritenuto in Gran Bretagna una positiva soluzione per garantire un futuro allo stabilimento di Belfast che produce ali per gli A220 di Airbus ed è politicamente sensibile nell’Irlanda del Nord con i suoi 3.500 dipendenti.