LEONARDO-AEROSTRUTTURE Prove di Autonomia differenziata tra le imprese industriali?

Leonardo sede e atro

Roberto Cingolani, Ceo di Leonardo, ha presentato le strategie di sviluppo del gruppo industriale e i risultati lusinghieri per i primi 9 mesi dell’anno: 730 milioni di euro il netto ordinario in miglioramento del 25% a 364 milioni e più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2023 se inclusa la partita straordinaria della valutazione del gruppo Telespazio.
Gli ordini sono stati pari a 14,753 miliardi di euro, +11,7%, con un portafoglio ordini 43,618 miliardi che assicura una copertura in termini di produzione superiore a 2,5 anni. I ricavi, pari a 12,076 miliardi, aumentano del 17,6%. Nell’ultimo anno il titolo del gruppo è cresciuto in borsa di oltre il 70%.
A margine della presentazione Cingolani ha prospettato la possibilità di uno scorporo dal gruppo della Divisione Aerostrutture, quindi dei siti campani e pugliesi.

L’anticipazione del manager di separare i stabilimenti del Mezzogiorno dal resto di Leonardo ha innescato una ondata di condanne e distinguo nei partiti politici e nei sindacati che temono future cessioni e chiedono un intervento della Presidenza del Consiglio.
I metalmeccanici della Fim-Fiom-Uil hanno risposto proclamando uno sciopero di due ore in tutti i siti di Aerostrutture.
Se le istituzioni tacciono, e il Distretto dell’aerospazio della Regione Campania non sembra preoccupato della scelta del management di Leonardo, la consigliera regionale della Campania Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, ha diffuso un comunicato di solidarietà alle azioni di lotta del sindacato nel quale esprime sconcerto e preoccupazione per il futuro degli stabilimenti di Pomigliano D’Arco e di Nola di Leonardo.
Nella nota diffusa dalla consigliera del Gruppo Misto si accusa il capo dell’holding dell’Aerospazio e Difesa di voler anticipare il modello di autonomia differenziata nel mondo delle imprese, separando gli impianti del Sud dal Nord: ” Cingolani pensa di voler attuare da subito una sorta di autonomia differenziata industriale mettendo a rischio le nostre eccellenze produttive”. “Invece – prosegue Ciarambino – dovrebbe proporre soluzioni idonee, come riportare nel perimetro della Divisione Aerostrutture alcune produzioni con margini di guadagno più alti e sicuri“.
Se alle dichiarazioni di Cingolani, conclude la Ciarambino, seguissero i fatti: ” si porterà a compimento il disegno leghista di ammazzare il comparto dell’aerospazio campano, iniziato con lo scippo della sede legale e con la ripartizione del Gruppo Leonardo in Divisioni, con le attività a più alto valore aggiunto a partire dal militare, tutte concentrate al Nord, e quelle a più alto rischio e minor rendimento come l’aeronautica civile, tutte concentrate al Sud“.