Leonardo, confermato Alessandro Profumo. Cosa sarebbe cambiato con Giuseppe Giordo?

Alla Presidenza di Leonardo nominato il direttore dei servizi segreti per l’estero.

Erano in scadenza numerose nomine in importanti realtà industriali e sono diversi giorni che agenzie e giornali sul web – forse per rompere la monotonia dell’informazione sul coronavirus – proponevano anticipazioni, più o meno interessate, sui rinnovi del management pubblici dei principali gruppi industriali ed economici del paese.  Si sa che tutti i partiti alla guida e nei posti di potere pubblico vogliono le competenze. Purché però siano quelle dei loro amici e sodali.

E’ ufficiale la conferma alla guida del gruppo Leonardo dell’attuale presidente Alessandro Profumo, il presidente sarà il generale Luciano Carta che sostituisce Gianni De Gennaro che ormai politicamente indebolito dall’uscita di scena di Giorgio Napolitano, lascia definitivamente il gruppo.

Il rinnovo del vertice di Leonardo è stato tra quelli su cui maggiormente si è concentrato l’interesse della stampa perché l’opinione pubblica è stata convinta che il settore dell’aerospazio, difesa e sicurezza è strategico per l’economia del Paese. Nelle scorse settimane il Governo dal primo decreto di marzo aveva consentito l’apertura degli impianti produttivi e la decisione di consentire la produzione dei velivoli militari aveva generato non poche polemiche.

Nonostante la distribuzione delle centinaia di consulenza tecniche del Governo per le innumerevoli commissioni per combattere l’epidemia – ci sono anche incarichi per politici napoletani che hanno fornito buona prova in passato (sic !) – la stampa ufficiale si è concentrata sul «confronto» (cosi che si dice !), tra il partito democratico e i pentastellati sui nomi da indicare al Governo per le nomine del management dei gruppi industriali, imprese economiche e bancarie che sono in scadenza.

La conferma dell’Ad di Leonardo era scontata dopo la «strambata» dei pentastellati.

L’ex bancario, anche se di nomina PD, in questi ultimi anni ha saputo costruire un rapporto positivo con il partito di Luigi Di Maio, tanto che i grillini dopo la stagione degli scontri frontali con tutti i precedenti management del gruppo, sono ormai alle lodi di Profumo e della sua squadra di flessuosi manager.

Il mistero di tutta questa farsa è l’entrata in scena di Giuseppe Giordo, che recentemente è approdato in Fincantieri con l’incarico di Direttore Generale della Divisione Navi Militari dopo l’esilio nella Repubblica Ceca, e che molti “attenti osservatori” hanno dato per concorrente a Profumo.

A Napoli si chiamano “cape di pezza”, stare in campo senza toccare palla serve comunque a richiedere compensazioni.

La farsa della competizione all’incarico di Ad di Leonardo conferma che negli ultimi anni l’ex Amministratore Delegato di Alenia Aermacchi, che è anche imprenditore, ha ben seminato tra i suoi amici americani, arabi e negli ambienti italiani accreditati trasversalmente tra le forze politiche.

Auguri a Profumo per la conferma, almeno in campo ci sa stare, ma francamente ci conforta il credere che chi guiderà Leonardo non sarà certo quello che deciderà del destino degli stabilimenti e delle decine di migliaia di posti di lavoro che la pandemia ha messo in discussione.