Escono 1.100 lavoratori dalle aziende di Leonardo

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Il sindacato: nel gruppo Leonardo nessun posto di lavoro andrà perso perchè sostituito con nuove assunzioni.

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Firmato accordo con i sindacati per la gestione di un piano di uscita per oltre mille lavoratori e di almeno un centinaio di dirigenti.

Alessandro Profumo: “L’accordo è una tappa rilevante e strategica nel perseguimento degli obiettivi di adeguamento delle risorse, in linea col Piano Industriale 2018 – 2022

Il piano è vincolato alla legge Fornero e ricalca il modello dell’intesa del 2011 che portò all’uscita da Finmeccanica oltre 2000 dipendenti

La firma era attesa dopo l’incontro con i sindacati delle scorse settimane.

L’intesa prevede l’adesione volontaria al prepensionamento di oltre un migliaio di persone e un incentivo, per un periodo massimo di 48 mesi dalla data di uscita anticipata, fino al raggiungimento dell’80% della retribuzione lorda mensile per chi lascerà il gruppo.
Tre sono le finestre di uscita previste, a luglio, novembre 2018 e novembre 2019.

In una nota del sindacato  si legge che con l’accordo si “affronta il grande tema del ricambio professionale e generazionale e le professionalità e le competenze che lasceranno l’azienda saranno sostituite con un tasso di 1:1 in relazione alle uscite”.

Il sindacato esprime un giudizio positivo riconoscendo che “l’amministratore delegato Alessandro Profumo ha come obiettivo il rilancio e la crescita“. Il  “protocollo – prosegue il sindacato –  rappresenta lo strumento con cui il Gruppo Leonardo affronta il grande tema del ricambio professionale e generazionale dentro i processi connessi con Industria 4.0”.

L’intesa sostiene il sindacato “si muove nell’ambito del nuovo piano industriale presentato dall’amministratore”, “è un risultato sicuramente positivo raggiunto grazie a relazioni sindacali avanzate”.

Il gruppo Leonardo in una nota afferma che “l’obiettivo della manovra è di preservare la capacità e la continuità produttiva dei singoli siti garantendo il mantenimento delle competenze chiave e sviluppandone di nuove. “Parallelamente al processo di efficientamento, infatti, l’azienda prevede di avviare, compatibilmente con le risorse economiche disponibili e in linea con gli obiettivi e le esigenze del business, un ciclo di nuove assunzioni

I dettagli di quanti e da quali impianti usciranno i dipendenti, saranno noti nelle prossime settimane. Per gli stabilimenti aeronautici, in particolare quelli del Mezzogiorno, c’è da attendersi che sarà coinvolto un numero ridotto di lavoratori, considerando che la gran parte dei dipendenti sono giovani, molti sono gli addetti ad attività manifatturiere.  Ilotre a partire dal 2011 e per i successivi due anni oltre 1000 dipendenti, hanno lasciato l’azienda aeronautica. Competenze ed esperienze che dovevano essere compensate con assunzioni di giovani, affiancamenti e formazione, ma non risulta che tutto questo sia avvenuto, almeno sicuramente non si è verificato negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e Nola.