Per le regioni del Mezzogiorno sono solo il 10% degli investimenti per l’aeronautica previsti nei prossimi cinque anni dalla nuova Leonardo di Mauro Moretti.
La commessa dei 28 Eurofighter per il Kuwait consente al gruppo dell’aerospazio e Difesa di ripartire con gli investimenti e le assunzioni di 200 ingegneri entro il 2017.
Dai lucidi della presentazione di Moretti all’audizione in Parlamento era evidente che Leonardo prevedeva che la gran parte dei 1300 di euro d’investimenti per l’aeronautica, nei prossimi 5 anni, non sono per i programmi sviluppati nei siti meridionali, solo 180 milioni per il B787 a Grottaglie, programma per il quale Moretti si aspetta il break even per quest’anno. La qual cosa non sembra che abbia meritato l’attenzione dei parlamentari.
C’è d’augurarsi che non abbia preso una gran cantonata quel giornale napoletano che ha sostenuto che gli impianti di Leonardo di Pomigliano d’Arco e Nola saranno salvati dal nuovo accordo di Leonardo con Airbus sul programma A321, quello stesso preannunciato da Moretti all’’audizione in Parlamento.
Le produzioni di Leonardo per, e con Airbus, escludendo ATR, non attraversano la stagione migliore, se la vicenda del nuovo ATR è arenata da qualche parte, su A380 le attività italiane sono ridotte al minimo possibile, e quelle su A321 non sono mai andate oltre la sezione 14A della fusoliera, una commessa acquisita ai tempi delle max acquisizioni di aerei Airbus fatte da Air One. Questo programma, a oggi, prevede la produzione del barile di responsabilità di Leonardo ma la gran parte le attività di fabbricazione le fanno i cinesi di AVIC e i cechi di AERO Vodochody, quindi per saturare lo stabilimento di Nola non basterà riportare in casa le attività esternalizzate.
A Napoli Mauro Moretti scuote la platea con la solita arguzia, parlando di StarUp e Education, il manager ha trovato il modo di riproporre il tema del recupero dell’efficienza della filiera della subfornitura per reggere i costi del mercato. Incassa gli applausi quando parla di formazione e di qualità degli ingegneri dell’Università Federico II e soprattutto quando prende le distanze dalla mediazione dei soggetti pubblici e non che in questi anni hanno operato sul territorio non preoccupandosi di come il sistema delle imprese del settore perdevano capacità competitiva.
Anche a Torino Moretti incassa applausi, ma nella città della Mole Antonelliana, l’Ad di Leonardo si sposta decisamente sul quadrante dei contenuti positivi, e rivendica il successo della vendita degli Eurofighter ai paesi del Golfo. Una commessa ha dichiarato di circa 8 miliardi che vale il 60% per il Gruppo e che consentirà ad alcuni siti industriali piemontesi di superare le difficoltà degli ultimi anni.
A Torino Moretti parla di sistemi e dell’avionica innovativa del velivolo e del nuovo sistema radar a scansione elettronica “E-Scan Radar” sviluppato dal consorzio europeo EuroRA-DAR, guidato da Leonardo.
Le ricadute occupazionali della commessa araba sono prevalentemente per lo stabilimento di Caselle: «il caccia europeo è parzialmente prodotto nel Torinese, dove si assemblano gli esemplari per l’Italia e per il Kuwait, il piano di sviluppo durerà fino al 2022 e oltre ai nuovi occupati sono previste azioni per aumentare del 25% la produttività del lavoro ingegneristico con un piano di 100mila ore di formazione per il personale degli impianti torinesi.
Previsti investimenti anche per la messa a regime a Caselle della produzione del C27-J trasferita da Capodichino, Leonardo prevede un investimento di circa 40 milioni nei prossimi 5 anni e punta per il rilancio sulla commessa canadese. Per il territorio piemontese, come si rileva dalle carte di Moretti, sono inoltre previsti altri investimenti per circa 150 milioni su Cameri.
Il grosso degli investimenti dei prossimi 5 anni, che per la divisione aeronautica ammontano a circa 1300 milioni di euro, è per la parte elicotteristica 550 milioni e circa 200 milioni per gli addestratori.