Leonardo. Il partner Raytheon esce dalla gara T-X, Northrop potrebbe seguirla

Raytheon si ritira dal programma T-X e  si complica la partecipazione dell’azienda italiana alla gara per l’addestratore americano. 

M-346L’industria italiana potrebbe essere fuori dalla gara per la fornitura degli addestratori all’USAF.

La Raytheon prime contractor e partner americano di Leonardo sull’offerta del T-100 ha dichiarando il 25 gennaio che le due società “hanno deciso di non proseguire congiuntamente il programma”  per il nuovo addestratore avanzato dell’USAF.

La notizia è pubblicata da autorevoli agenzie internazionali dopo le dichiarazioni rilasciate dai due gruppi.“Nel febbraio 2016 Leonardo e Raytheon hanno manifestato l’intenzione di collaborare per partecipare alla gara T-X dell’U.S. Air Force. Sebbene le Società rimangano convinte circa la bontà dell’offerta basata sul T-100, non è stato possibile raggiungere un accordo”, ha dichiarato Filippo Bagnato, capo della Divisione Velivoli di Leonardo: “Conseguentemente, Leonardo e Raytheon non proseguiranno insieme nella gara T-X”.  Il team congiunto Raytheon-Leonardo fu annunciato nel febbraio 2016 e nell’autunno fu comunicato che il T-100 sarebbe stato assemblato a Meridian, nel Mississippi. Secondo le indiscrezioni di Defense News, Raytheon avrebbe chiesto un sostanzioso taglio dei costi (oltre il 30%) che Leonardo non sarebbe in grado di garantire.

La questione a questo punto per gli osservatori liberi da interessi  di parte, per capirci  non quelle troppe pubblicazioni sorte con grandi investimenti e subalterne ai  troppi personaggi espressione dei poteri delle lobby o dei gruppi politici industriali, è di chiedersi se la cura  di Mauro Moretti oltre a risanare il bilancio creerà le condizioni per rilanciare l’industria aeronautica italiana. La cura sarà anche giusta, ma non ci troveremo tra qualche anno il malato morto?.

L’andamento del programma ATR, l’intera vicenda del T-X in America e l’esito della gara in Canada del C27-j  sono più che segnali preoccupanti per il futuro dei programmi aeronautici proprietari di Leonardo.

Forse non basta avere il bilancio risanato e denaro in cassa da spendere. C’è da riposizionare il comparto aeronautico  nazionale in un complesso sistema di alleanze politiche e industriali e questo non può essere affidato ad un manager d’impresa.  E’ evidente l’assenza della Politica rispetto ad  una pressione,  probabilmente proveniente da ambienti anche fuori dal nostro paese, che sta ridimensionando l’industria nazionale spingendola  fuori dal perimetro dei grandi gruppi europei dell’Aerospazio e Difesa.

Sulla vicenda della gara T-X”, l’addestratore italiano è stato tra quelli favorito a vincere eppure già nel passato Leonardo-Finmeccanica aveva ricercato partner per il programma, alleandosi nel 2013 – dopo lunghe trattative – con General Dynamics, ma senza successo: a marzo 2015 il team fu sciolto ed ora la storia si ripete nuovamente con Raytheon.

Per gli stessi motivi anche Northrop Grumman sta seriamente pensando di defilarsi – come dichiarato del suo chief executive Wes Bush – ritenendo che la pressione sui costi porterebbe il business a bassi margini operativi.

“Sebbene rimaniamo convinti che il T-100 sia una soluzione convincente, le nostre aziende non sono state capaci di raggiungere un accordo che fosse nel miglior interesse per l’US Air Force,” ha dichiarato in uno scarno comunicato Raytheon. “Di conseguenza, Raytheon e Leonardo non continueranno a competere insieme” e l’azienda americana non parteciperà alla gara con un altro partner.

L’uscita di Raytheon lascia Leonardo in grave difficoltà la gara ha tempistiche strette, la RfP è stata emessa il 30 dicembre scorso e la firma del contratto è prevista per fine 2017, il valore del business supera i 16 miliardi di dollariper 350 velivoli, ma l’amministrazione USA ha posto una particolare enfasi sui costi dello stesso (anche se, stranamente, nel requisito ufficiale non ci sono riferimenti specifici a life cycle cost o costi operativi). Senza un partner americano per l’azienda di Mauro Moretti si compromette la partecipazione alla gara.

Leonardo potrebbe anche cercare un altro partner degli Stati Uniti e lanciare una nuova squadra, ma il tempo stringe e già i maggiori costruttori (Boeing, Lockheed Martin e Northrop Grumman) hanno soluzioni che sembrano consolidate (rispettivamente: next-generation T-X, Model 400 e T-50).

Uno spiraglio potrebbe intravedersi con una nuova alleanza in zona Cesarini con Northrop (con cui pure c’erano stati approcci una decina di anni fa), ma la questione costi rappresenta una barriera difficile da superare.