Quale futuro per il Superjet 100 a Tessera

Superjet Tessera

La riorganizzazione dell’industria aeronautica commerciale russa potrà essere un’occasione di rilancio per il polo veneto ?…

Le recenti notizie sulla dismissione dei velivoli Superjet 100 (SJ100) da parte degli operatori occidentali Brussels Airline e Interjet hanno ridestato l’interesse sul futuro del programma, anche per il coinvolgimento nella società, anche se in quota ridotta, anche Leonardo SUPERJET INTERNATIONAL (SJI), basata sull’aeroporto di Venezia Tessera.

La società è nata nel 2007 come una joint venture tra Leonardo Company (l’allora Alenia Finmeccanica) e la Sukhoi Holding (Sukhoi Civil Aircraft Company – SCAC – che costruisce il velivolo). Cura la commercializzazione del velivolo nei mercati occidentali, la personalizzazione e la consegna dei velivoli alle compagnie acquirenti, l’addestramento del personale di volo e tecnico, il supporto post vendita ai velivoli in esercizio. A Tessera, inoltre, si progettano e realizzano le versioni VIP e Cargo per l’intera famiglia SJ100.

Dopo il forte ridimensionamento dal 51% originario, Leonardo detiene il 10% della partecipazione al consorzio; il numero di dipendenti è 200.

Il programma vive una fase delicata. Le consegne fin ora eseguite sono 136; con un backlog complessivo di 300 macchine, prevalentemente destinate al mercato russo e orientale, di competenza SCAC. Aeroflot è il maggior cliente con 150 ordini.
Nel mercato occidentale il velivolo non ha avuto rilevante diffusione. Gli ordini acquisiti in Europa e nelle Americhe assicurano lavoro fino al 2020. Una boccata d’ossigeno è rappresentata dalla lettera d’intenti firmata lo scorso novembre tra SCAC e la slovena Adria Airways per l’acquisto di almeno 15 velivoli, con inizio consegne quest’anno, e per la realizzazione di un centro manutentivo presso l’aeroporto di Lubiana.

I maggiori operatori che l’hanno adottato, come la messicana Interjet e la belga Brussels Airlines, stanno considerando o ne hanno già avviato la dismissione per eccessive difficoltà tecnico-manutentive e di supporto logistico (motori di ricambio non disponibili, scarsezza di parti di ricambio, poche informazioni sugli inconvenienti, etc.). Per far fronte a questa emergenza UAC sta rivedendo la propria organizzazione logistica e messo allo studio delle modifiche/miglioramenti significativi del progetto.

Nell’aprile 2018 Aseman Airlines e Iran Tour hanno firmato la fornitura di 40 SSJ100R del valore di 2 miliardi di dollari. Ma, l’embargo statunitense verso l’IRAN, reintrodotto lo scorso anno dal Presidente Trump, ha di fatto bloccato le consegne delle macchine ordinate dalle compagnie iraniane in quanto una quota rilevante (oltre il 22% secondo Alexander Rubtsov, presidente di Sukhoi Civil Aircraft) delle parti e delle tecnologie impiegate è di fabbricazione americana.
Lo stesso Rubtsov ha affermato che la compagnia sta rivedendo il progetto per ridurne la percentuale al di sotto del 10%, che consentirebbe di superare l’ostacolo, operazione comprensibilmente abbastanza difficile perchè il programma è stato originariamente formulato come un progetto di cooperazione su vasta scala tra la Russia e l’Occidente. Il velivolo cosi ridisegnato dovrebbe prendere il nome SSJ100R (R sta per “Russified”).
Sorprendentemente lo scorso dicembre la UAC (United Aircraft Corporation), il gigante aerospaziale russo, ha trasferito tutte le partecipazioni e la produzione/vendita del SSJ alla società IRKUT attualmente produttore del jet MC21.
IRKUT sarà così responsabile della produzione e della vendita di tutti i tipi di velivoli commerciali di proprietà di UAC, il MC21 e il wide-body CR929, attualmente in fase di sviluppo, concentrando Sukhoi nella produzione di velivoli militari. In questo modo UAC spera che IRKUT possa essere più efficace, cosi come lo è con l’MC-21, che sostituirà i vecchi Tupolev ed è destinato a competere con l’Airbus A320 e il Boeing 737.
In questo contesto, potrebbero aprirsi nuove prospettive per la SJI di Tessera, in virtù della propria missione societaria verso il mercato occidentale. La società è diretta discendente delle gloriose Officine Aeronavali ed è erede di “un patrimonio importantissimo di cultura e tradizione aeronautica”, come ha affermato l’Ing. Nazario Cauceglia suo attuale Chief Executive Officer, oltre a possedere “una spiccata internazionalizzazione e uno straordinario potenziale imprenditoriale”.
Conclude il CEO “Ci impegneremo fino in fondo per raggiungere importanti risultati nei prossimi anni e per dare al nostro prodotto la collocazione che merita nel mercato mondiale dei velivoli regionali”.