SPAZIO. Il punto sui finanziamenti del PNRR per lo sviluppo delle imprese italiane

Primi progetti industriali finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr): Costellazione IRIDE, Space Factory 4.0 e Orbit Servicing con lo sviluppo di un velivolo dimostrativo per servizi in orbita.

 

Era giugno del 2022 quando furono siglate le convenzioni tra il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale con i presidenti dell’Agenzia Spaziale italiana e dell’’Agenzia europea dello Spazio per l’assegnazione di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ( PNRR ).

La convenzione prevede 1,3 miliardi di euro a ESA e 880 milioni ad ASI per attuare programmi spaziali nella Space Economy.

I fondi prevedono il finanziamento del programma di sviluppo della costellazione satellitare “IRIDE” per l’osservazione della Terra e interventi di supporto per i settori ad alto contenuto tecnologico, a beneficio della competitività italiana nella Space Economy.

Iride è una costellazione di 34 satelliti più l’opzione di altri 35, di vario tipo e dimensione, che combina sensori Sar, ottici, pancromatici, iperspettrali e infrarossi. È il programma spaziale italiano più ambizioso degli anni recenti ed è uno dei progetti di osservazione della Terra più importanti a livello europeo.

La costellazione sarà realizzata in Italia e completata entro il 2026 con il supporto dell’Agenzia spaziale europea e l’Agenzia spaziale italiana, il costo complessivo previsto è di 1,3 miliardi di euro, tutti stanziati nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

La torinese Argotec, insieme a Officina Stellare e Rhea System, ha vinto un primo lotto di 10 satelliti da consegnare entro novembre 2025 e un’opzione negoziata per un secondo lotto di 15 satelliti. La tedesca Ohb, ha vinto una gara con Optec, Telespazio e Aresys ed entro le stesse date devono consegnare 12 satelliti con un’opzione per altri 12.

Entro la fine del 2025 è previsto l’affidamento opzionale del secondo lotto di satelliti ,  la combinazione definitiva delle due costellazioni consentirà la rivisitazione giornaliera di ogni località in Italia con una distanza di campionamento al suolo dell’ordine di 2 metri.

Due contratti attuativi sono stati firmati recentemente dal Governo con Thales Alenia Space una joint venture tra la francese Thales 67% e l’azienda italiana Leonardo 33%.

E’ recentissima l’accordo che Thales Alenia Space ha firmato con ASI, si tratta di un importante contratto del valore complessivo di 235 milioni di euro per la progettazione e sviluppo di un veicolo robotico per una missione dimostrativa dedicata ai servizi in orbita bassa (Ios).

L’azienda franco-italiana è capofila di raggruppamento temporaneo d’imprese di cui fa parte Leonardo, Telespazio, Avio e D-Orbit che svilupperà attività di In-Orbit Servicing.

Il progetto di Thales Alenia Space prevede il lancio di un velivolo entro il 2026 che fornirà capacità operative avanzate per testare le tecnologie abilitanti per le future missioni di assistenza in orbita. La missione prevede diverse operazioni robotiche sui satelliti: rifornimento, riparazione o sostituzione di componenti, trasferimento orbitale e rientro atmosferico.

L’obiettivo del progetto è estendere e migliorare la vita dei numerosi satelliti che girano intorno alla Terra, sono previste operazioni eseguite da un braccio robotico, sviluppato da Leonardo in collaborazione con SAB Aerospace, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).

Le attività previste affrontano un vero e proprio cambiamento di paradigma, perché introdurranno una scalabilità e una flessibilità di sistema satellitali senza pari, fornendo possibilità di manutenzione e aggiornamento in orbita – cambiando anche l’intero approccio alla progettazione dei satelliti.

Telespazio con Altec sarà responsabile della progettazione, dello sviluppo e della validazione del segmento di terra della missione dimostrativa.

Avio svolgerà le attività di progettazione e sviluppo del Modulo di Supporto Orbitale e di Propulsione per gli stadi orbitali.

La società di logistica spaziale D-Orbit, una startup italiana specializzata nella messa in orbita di piccoli satelliti e nella pulizia dei detriti spaziali, gestirà tutte le attività della piattaforma satellitare ION (InOrbit NOW) di proprietà dell’azienda, e sul sistema di rifornimento, con il trasferimento di un fluido dal satellite gestore al satellite target.

Sono stati finalizzati altri 21,9 milioni che saranno successivamente assegnati a Telespazio per realizzare nel centro di Matera dell’Asi una infrastruttura per la gestione del traffico in orbita, attraverso l’analisi e l’utilizzo di sensori ad hoc e il monitoraggio dei dati atmosferici, da connettere alla rete di osservatori europei.

Le scorse settimane un altro contratto è stato stipulato da Thales Alenia Space con l’Agenzia Spaziale Italiana per lo sviluppo della Space Factory 4.0.  Anche in questo caso l’azienda franco italiana guida un raggruppamento temporaneo d’imprese per la realizzazione entro il 2026 di un sistema d’interconnessione di fabbriche spaziali localizzate in Italia.

Obiettivo del programma è aumentare la capacità delle imprese di produrre piccoli satelliti per l’osservazione dallo spazio. Un mercato che, nei prossimi cinque anni, raddoppierà il proprio giro d’affari, arrivando a valere 7 miliardi nel 2028,  per le crescenti esigenze, dalla geo-localizzazione alla connettività, dalle previsioni meteorologiche al monitoraggio ambientale, al controllo del territorio e sicurezza.

Le attività della Space Factory 4.0, saranno distribuita e diffuse sul territorio nazionale e localizzate in Piemonte con Argotec, nel Lazio con Thales Alenia Space, in Campania con il CIRA, in Puglia e in Toscana con Sitael.

Il consorzio, infatti, implementerà sistemi di automazione e digitalizzazione dei processi per costruire satelliti avanzati, in particolare nel settore dei micro e piccoli satelliti che includono le famiglie Platino e Nimbus.

La Space Factory offrirà i mezzi e gli strumenti specifici per produrre satelliti avanzati in un’ampia gamma che va dalle grandi infrastrutture di satelliti di poche centinaia di kg ai satelliti di poche decine di chilogrammi, prodotti previsti dalle nuove configurazioni di costellazioni.

Thales Alenia Space rassicura che in qualità di mandataria delle società d’imprese, garantirà e consoliderà le competenze industriali del nostro Paese e nella filiera di aziende saranno sarà estesa la partecipazione di startup e centri di ricerca.